Nell’ottobre 2019, il Ministro della Salute mandava una visita ispettiva negli ospedali di Corigliano-Rossano. Probabilmente, gli ispettori non si resero conto, per motivi a noi umani sconosciuti, dello stato disastroso dei nostri ospedali ed in che condizioni infermieri, medici e personale fossero costretti ad operare quotidianamente per tentare di salvare vite umane.
Ad aggravare questo tragico scenario ci sono i mancati rimpiazzi degli operatori che vanno in pensione facendo arrivare al collasso reparti che alla fine sono volutamente portati a chiudere.
Sempre nell’ottobre 2019 riecheggiò la notizia della chiusura dei reparti di pediatria e ostetricia dell’ospedale ‘Guido Compagna’ dell’area urbana di Corigliano Calabro per carenza di medici.
Le vicende di questo stillicidio sono continuate ad agosto 2020 col depotenziamento del laboratorio analisi (a firma del commissario straordinario Cinzia Bettellini) che ad oggi durante il giorno analizza i prelievi degli utenti, mentre la sera e di notte – senza reperibilità del personale – i campioni di sangue devono essere trasportati a Rossano. Nel frattempo, per l’ennesima volta (ormai si è perso il conto delle volte in cui ci hanno provato) il pronto soccorso del ‘Compagna’ è in pericolo di vita.
Quasi dimenticavo che la spoliazione era già iniziata qualche anno fa con il trasferimento presso il P.O. ‘Giannattasio’ di Rossano dei reparti di otorinolaringoiatria, ortopedia, chirurgia e neurologia senza nessun motivo valido. Ultimo, ma non meno importante, è a rischio chiusura il reparto di psichiatria – unico in tutta la fascia ionica – con un concorso già bandito ma non espletato.
Tutti questi sono segnali che noi cittadini abbiamo recepito nel tempo: è chiaro che i vari commissari e commissarie chiuderanno completamente anche il P.O. ‘Compagna’. Una vergogna, una pazzia a cui tutti noi dobbiamo ribellarci. A nulla serve piangersi addosso se il pericolo è quello di morire senza soccorso alcuno. Bisogna reagire subito perché, per usare un termine medico, prevenire è meglio che curare. Fino a quando non vedremo la messa in funzione del nuovo ospedale – ad oggi ancora fantasma – non possiamo permettere che questo disegno passi in nome dell’ormai famoso piano di rientro qualsivoglia riferito a un mega debito di sicuro non causato da noi cittadini calabresi.
Chi ha colpe, chi doveva vigilare e non lo ha fatto, chi ha speculato deve pagare!Non i cittadini che sicuramente non hanno responsabilità alcuna. Chiediamo alla magistratura di intervenire per tutelare la salute di tutti noi. Chiediamo giustizia, accelerando percorsi e indagini per far si che la sanità pubblica primeggi sugli interessi di quella privata e soprattutto venga tutelata la nostra salute e ci vengano prestati soccorso e cure efficaci e tempestive.
Il mandato dei vari Commissari che si sono avvicendati è quello di “rientrare” e far quadrare i bilanci e per questo hanno continuato a fare tagli su tagli, non solo di rami secchi ma anche di rami verdi ed in fiore che erano sostegno per un terreno senza i quali è difficile non franare.
I bilanci continuano a non quadrare e il debito è sempre più cospicuo. Nel frattempo i cittadini calabresi sono condannati a morte certa perché privi di ogni soccorso.
GENNARO TEMPESTOSO