L’offerta sanitaria nella piana di Sibari alla luce del piano di rientro voluto dalla giunta Scopelliti è al centro di una interrogazione parlamentare presentata dai senatori del Movimento 5 Stelle Molinari, Fucksia, Simeoni, Gaetti, Bottici, Serra, Cappelletti, Pepe Vacciano e Cioffi al ministro della salute Lorenzin, alla quale hanno anche rappresentato il caso del reparto di ortopedia dell’ospedale spoke Corigliano-Rossano, che da Corigliano è stato trasferito a Rossano con tutti i disagi, soprattutto per i disagi che una decisione del genere sta comportando.
“In seguito alla chiusura degli ospedali di Cariati e Trebisacce – scrivono i parlamentari pantastellati- era stata garantita la mobilità del personale verso i centri spoke, ma pochi sono stati gli spostamenti effettuati e non verso i reparti in cui ci sarebbe più bisogno, come quelli di emergenza (pronto soccorso, 118 e rianimazione); il processo di integrazione degli ospedali di Corigliano e di Rossano, secondo quanto previsto dai decreti del Presidente della Regione e dall’Atto aziendale dell’Azienda sanitaria provinciale cosentina, doveva portare alla concreta realizzazione del presidio ospedaliero spoke Rossano-Corigliano; la dissoluzione della struttura sanitaria locale sullo Jonio cosentino, sancita dai suddetti decreti, ha visto, tra l’altro, scomparire nel dicembre 2012 il reparto di ortopedia dall’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano centro, considerato un fiore all’occhiello nella Sibaritide; il trasferimento dell’unità operativa di ortopedia di Corigliano, già dotata di locali di ricoveri idonei e ammodernati e soprattutto di sale operatorie adeguatamente attrezzate per massima sicurezza e spazi, nell’ospedale di Rossano, sicuramente non ha comportato alcun risparmio né è stato atto utile al rientro delle spese; si chiede di sapere: quali iniziative intenda assumere per ripristinare i livelli essenziali di assistenza, a parere degli interroganti nei fatti negati ai calabresi del comprensorio jonico, che tutti i cittadini hanno diritto di ricevere dal Servizio sanitario nazionale al fine di garantire, in condizioni di uniformità e su tutto il territorio nazionale, il diritto costituzionale alla salute sollevando la popolazione locale dai numerosi disagi legati ai trasporti e ai relativi trasferimenti”.
Giacinto De Pasquale