Per via del Coronavirus si vive in una condizione precaria e surreale. Stanno chiudendo un intero paese, con ciò limitando pesantemente la nostra libertà, soprattutto di movimento. E la gente ne è anche orgogliosa, poiché in giro si vedono molti cartelli con su scritto “andrà bene” e “io resto a casa”. Sono slogan che vogliono spingerci a essere ottimisti e ad accettare, con leggerezza, pesanti e lunghe limitazioni alla nostra vita, sociale e lavorativa.
Siamo quasi al limite del suicidio civile e ci vorrà forse ancora del tempo per essere pienamente coscienti di quello che sta accadendo, anche se l’impressione che si registra in queste ore è che un pezzo d’Italia sta dimostrando di avere qualche buon anticorpo liberale per chiedersi se ne valga davvero la pena ad accettare a lungo questa privazione di libertà che rischia di sconfinare nella dittatura. LEGGI ARTICOLO COMPLETO