Ospedale unico: non siamo gufi, siamo persone serie, allegre impegnate per la legalità e la buona politica, non abbiamo mai gufato contro il raggiungimento di questo risultato, anzi in tempi non sospetti siamo stati noi, assieme ad altri pochi a parlarne ed oggi accogliamo seppure con la dovuta prudenza, “stando ai precedenti” il risultato raggiunto, speriamo si trasformi in fatti per il territorio una volta passata la ubriacatura e l’euforia delle elezioni.
La politica faccia i fatti, mantenga almeno questa promessa. Sono contenti i cittadini, quei cittadini che più di ogni altro pagano le sciagurate scelte fatte in questi ultimi anni da una politica sorda ai veri problemi dei bisognosi, della gente semplice. Siamo contenti anche che il bilancio della sanità Calabrese ”CHIUDERA’ con un attivo di 42 milioni, quello che dispiace è che i politici dimenticano che questo risultato è stato possibile grazie ad un forte aumento dei ticket su indagini diagnostiche,visite specialistiche, farmaci ecc.ecc. Non dicono che questi indiscriminati aumenti e tagli hanno contribuito a che i cittadini in stato di bisogno hanno rinunciato a curarsi. Non si parla delle lunghe liste di attesa “al 17. 09. 2014 per una ecografia addominale completa, un anno di attesa” non si parla di ospedali che non hanno farmaci, non si dice che i ricoverati debbono portarsi da casa farmaci cosiddetti salvavita, antipertensivi, diuretici, pomate antidecubito, pannoloni, non si dice che manca il materiale cartaceo ”ricettari ed affini” si ignora che la immigrazione sanitaria verso altre regioni è in forte aumento anche perché i due ospedali rimasti sono stati ulteriormente privati dei servizi essenziali e non più in grado di dare risposte adeguate agli acciacchi dei cittadini che vi si rivolgono. La politica ha lasciato i cosiddetti “POVERI” bisognosi di cure in preda al privato che per avere risposte subito loro malgrado debbono sborsare ulteriori soldi. Signori politici, questa è la triste realtà! Nonostante questo continuate a regalare centinaia e centinaia di migliaia di euro all’anno a direttori generali scelti non per meriti, ma per appartenenza politica, non parlate di sprechi, non parlate dei tanti soldi che si regalano ai funzionari, non parlate di quella montagna di soldi che viene spesa per incarichi e consulenze legali, nonostante l’ASP ne abbia in organico più di una decina, non parlate degli incarichi dati agli amici e pagati con i soldi dei contribuenti, quei contribuenti che la politica affama giorno per giorno. A voi dei sacrifici dei cittadini poco importa, a fine mese voi avete di che mangiare e come forti dei vostri 20.000 euro al mese che entrano nelle vostre tasche senza colpo ferire e senza una gocci di sudore, per non parlare di quel privilegio che vi assicura di curarvi e gratis nelle migliori cliniche private d’Italia. Questa per voi è GIUSTIZIA?
RIFLESSIONI: Questa sproporzione è un danno solo per i più deboli, perché se i poveri diventano troppi crollano anche i consumi. E’ un rischio per la democrazia, perché non c’è democrazia senza ceto medio. C’è solo l’America latina, con le favelas da una parte e le ville blindate dall’altra. Ma è soprattutto una ferita al senso di giustizia. Da qui si profila come la più grande questione regionale e nazionale: l’eguaglianza, o meglio la disuguaglianza, la divaricazione inaccettabile fra gli ultimi e i prima della fila. A quanto pare questi problemi, una ferita al cuore dei più deboli non è un problema che tocca la SINISTRA e dunque anche il PD. Ma in Calabria e in Italia la sinistra è ancora di sinistra? Speriamo non abbia lasciato il posto alla destra “di cui è alleato”che ha per valore di riferimento la libertà di fare quello che si vuole, in barba alle regole.
Cronistoria dell’ospedale unico.
Si parte con il progetto del Dott. Carbone presentato in pompa magna ad uno dei tanti convegni, progetto tra l’altro copia perfetta di un ospedale di Modena all’avanguardia.
Spesi 100.000 euro per studio di fattibilità, pagati a dei tecnici di Modena.“Perché da noi non vi erano bravi tecnici”?
Non è finita qui, in occasione del cambio a guida dell’ASL n°3 di Rossano, si è scoperto che nel cassetto del suo ufficio,“tra l’altro pare tenuto nascosto dal primo giorno”giaceva la documentazione che riportava il veto a costruire sul terreno scelto da parte della sovraintendenza delle belle arti, causa presenza di alberi di ulivi secolari.
Domanda: C’era bisogno di spendere 100.000 euro per studi di fattibilità, non si potevano accertare prima, o forse non l’hanno capito che lì non si poteva costruire? I 100.000 euro a cosa sono serviti?
Da ciò in poi e per tutta l’amministrazione Loiero abbiamo pagato il soggetto attuatore” 50- 60 mila euro e per 3 anni.
Il soggetto attuatore o i soggetti attuatori, a cosa sono serviti nel momento in cui non vi era nessuna progettazione, né progetto, tanto meno il terreno? Nonostante questa realtà supportata dai fatti per 3 anni è stato pagato lo stipendio, era indispensabile?
In seguito e per molto tempo si assiste al gioco tra destra e sinistra, guarda caso si parla di posa della prima pietra per 3 tornate elettorali fa senza che allora si avesse il terreno.
Adesso, una sola cosa è certa: è che hanno espropriato i terreni e che bisogna rispettare i tempi di costruzione per non incorrere nelle penali. Oggi si assiste al solito tram tram, chi si debba aggiudicare il merito e la paternità dell’opera, si assiste al gioco del cucuzzaro: non è stato l’8 che è stato il 7, guarda caso sempre in periodi di elezioni.
Mancano all’appello ben 41.211.069,09 di euro, la quota di risorse private, chi se li accolla, chi li anticipa. Forse la ditta che si è aggiudicato l’assegnazione per la realizzazione del presidio? Se la nostra previsione dovesse essere vera, è nella realtà delle cose che la ditta ”è fa bene” a pretendere a recuperare il denaro anticipato, oltre i futuri profitti. Da bravo ed accorto imprenditore, nonché creditore dell’opera pretenderà che gli vengano concessi la gestione dei servizi: lavanderia, servizio mensa, pulizie, bar ristoro, manutenzione dell’opera ecc.ecc. Non fosse altro che non esistono privati così poco accorti che dopo avere investiti una montagna di soldi non si interessano a recuperare i soldi anticipati e rinunciare ai futuri profitti.
A noi che ci piace malignare, no per sodomia, ma per la verità, permetteteci di dubitare sull’inizio dei tempi. Specialmente se si parte dal fatto che c/da Inziti da tempo è diventata il luogo adatto delle opere incompiute ma che fruttano quattrini e consenso, non vogliamo che la popolazione al contrario dei politici dimentica il Palazzetto dello sport, costato miliardi di lire all’epoca e buttati per avere oggi una discarica a cielo aperto.
Per il movimento centro storico un progetto per non morire: Luzzi Giorgio