La Torre di Pisa e la Torre del Ferro sono state realizzate probabilmente nella stessa epoca: il Medioevo. La prima è annoverata fra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO sin dal 1987 ed sita in un contesto straordinario ove vi si possono ammirare la Cattedrale, il Battistero, il Campo Santo e il Campanile che formano il centro della vita religiosa, sociale e culturale di quella città, definiti miracoli da Gabriele d’Annunzio nel 1910 per la loro bellezza e originalità da cui derivó il nome popolare di Piazza dei Miracoli.
La seconda è abbandonata e in rovina ed è sita in un contesto altrettanto straordinario: le rovine della antica Sibari, tra le immense risaie ove cresce il riso nero dei sibariti, dove si possono trovare cicogne e cigni neri che svolazzano; tra le acque cristalline del mare Jonio e le straordinarie vette del Pollino che insieme rappresentano un panorama unico al mondo.
La nostra “questione Meridionale” non può che partire da qui: valorizzare l’immenso patrimonio paesaggistico, naturalistico, storico e archeologico. Per farlo è necessario ritrovarsi con quel popolo che ha voglia e forza di autodeterminarsi, di coinvolgersi ed essere coinvolto in battaglie mirate per la valorizzazione e la rinascita del territorio e che faccia da stimolo e da pungolo alla classe politica e alle istituzioni.
Ci si è ritrovati sabato 2 marzo in un movimento spontaneo, nato da un appello lanciato tramite Facebook, nei pressi della Torre del Ferro di Mandria del Forno in abitato di Corigliano-Rossano e alla fine dell’incontro si è inteso nominare un coordinamento che è formato da Angelo Broccolo, Adriano D’Amico e Francesco Meringolo, tutti abitanti nel comprensorio per salvare la nostra “Torre” e in particolare per:
incontrare i proprietari del terreno e proporgli un progetto di immediato ripristino all’interno di un contesto silvo-faunistico unico al mondo;
incontrare i responsabili della soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio della provincia di Cosenza.