A tutti i candidati sindaci di Corigliano-Rossano voglio sfidarvi: VOLETE IL MIO VOTO BEH GUADAGNATEVELO CON I FATTI. MI CHIAMO ANTONIO PETRONE sono un ragazzo disabile di Corigliano Calabro che vive nella frazione di Schiavonea, vi invito a fare un giro in carrozzina per tutto il paese in tutte le difficoltà che offre il nostro paese, dai mezzi pubblici non attrezzati, alle mille barriere, e soprattutto nelle spiagge, le buche, ecc vorrei parlare di mezzi come il taxi che non esistono né per normodotati che tanto meno per disabili, assenza di assistenza in tutto e per tutto e soprattutto manca il senso civile.
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Il futuro incerto della politica italiana, e di quella regionale e locale (ma anche europea), è appeso al filo della buona volontà di cittadini consapevoli che la cosa pubblica si amministra con ragione e passione. La prima parola significa che occorre avere chiaro il senso della realtà, del “limite” (al di là del quale, ahimè, non abbiamo più coraggio di guardare) e della missione che si vuole intraprendere; la seconda, invece, che – come tutte le vicende umane che hanno a che fare con la dimensione sociale della persona – bisogna avere il coraggio di “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, non guardare all’utile immediato ma progettare per il bene comune, per le future generazioni, per chi verrà e sarà pronto a raccogliere il testimone.
Avvolto in un sacco di plastica, uno di quei comuni sacchi usati per i rifiuti, ma all’interno c’era un neonato, senza vita. Succede a Cirò, qui vicino a noi, in Calabria, terra della “vita” che purtroppo racconta una terribile e orribile storia di morte. Sono 2 giorni che non riesco a dormire, pensare a quel piccolo corpo senza vita, inerme , senza possibilità di tornare indietro.
Ancora più abbandonati di prima. Un via vai di politici ora che è campagna elettorale ma dei lavori sull’argine del Crati non si vedono neanche le ombre. I mesi passano, le chiacchiere si sprecano ma noi non possiamo ancora tornare nelle nostre abitazioni. Abbiamo chiesto più volte, alle istituzioni competenti, la messa in sicurezza dell’argine per poter ricominciare le nostre vite e ci rispondono che “ora va tutto bene”. Va tutto bene?! 
