Congiungere l’isola di Sicilia alla penisola italiana è un’idea ricorrente per gli italiani: sin dall’epoca dei romani, e più concretamente a partire dall’Unità d’Italia, progetti e tentativi di ogni genere si sono avvicendati per cercare la soluzione al dilemma del collegamento tra la Calabria e la Sicilia. Ad oggi nessun cantiere è ancora partito, e molte sono state le critiche e i dubbi legati alla costruzione di una struttura così imponente: alla scadenza dell’ultimo appalto, nel 2013, ancora una volta la questione del ponte è stata messa in pausa e non si hanno notizie certe di nessun genere circa una sua eventuale realizzazione da anni.
Il ponte sospeso di Messina: la storia in breve
Il ponte sullo stretto di Messina è uno dei più grandi progetti di infrastruttura mai ipotizzato in Italia, ma anche uno dei più sfortunati e controversi per l’opinione pubblica. L’idea di poter congiungere la Sicilia alla Calabria e dunque alla penisola italiana è sempre stata una prospettiva allettante, e lo stretto di Messina è senza dubbio il punto più vicino per poter realizzare progetti di questo genere: dagli anni ’80, precisamente dal 1981, fino al 2013, una società messinese ha avuto il mandato per la progettazione e realizzazione del ponte. Nel 2010, dopo anni di calcoli e indecisioni, la ditta che aveva vinto l’appalto consegnò il progetto definitivo, che però non vide mai la luce: a seguito di difficoltà burocratiche, vista l’impossibilità di raggiungere un accordo tra il contraente generale e la società concessionaria, l’appalto è decaduto e il progetto si è arenato ancora una volta. Le incertezze e le oggettive difficoltà nella realizzazione del ponte hanno attirato anche l’attenzione dell’Unione Europea, che sta valutando in maniera sempre più negativa la controversa vicenda.
Problemi e difficoltà strutturali di un’opera incompiuta
I maggiori dubbi circa la realizzazione del ponte sospeso tra Messina e la località di Cannitello in Calabria sono di ordine strutturale: la zona dello stretto è interessata da un sistema di faglie, responsabili di numerosi terremoti, che metterebbero a serio repentaglio la stabilità e la sicurezza della struttura. Inoltre il ponte potrebbe avere problemi ingegneristici: dalla fondazione in mare dei piloni all’instabilità subita per colpa del vento a causa della lunghezza, oltre a prevedibili difficoltà circa la deformabilità laterale e nel piano verticale di una struttura così imponente. A questi si aggiungono anche problemi di ordine ambientale, di aumento del traffico e di ordine politico: iniziare a costruirlo potrebbe dunque rivelarsi una pessima scelta, come è già accaduto per le aziende elencate nella ricerca di Betway sulle peggiori decisioni aziendali mai prese: esemplare il caso di Blockbuster, che rifiutando la fusione con Netflix nel 2000 ha segnato il proprio destino verso il fallimento; allo stesso modo una decisione sbagliata può portare il decadimento non solo di una singola compagnia ma anche di un territorio intero. Va inoltre considerato che non sarebbe l’unica opera ingegneristica italiana a riscontrare problemi di realizzazione: come emerge dall’approfondimento di Corriere.it, sono tantissime le strutture incompiute in Italia. Da considerare, inoltre, anche i problemi di manutenzione: nella zona di Corigliano Calabro è stata lasciata a se stessa da anni una testimonianza preziosa come la Torre del Ferro di Thurio.
Risvolti positivi della realizzazione del ponte
L’eventuale realizzazione del ponte sullo stretto porterebbe anche dei lati positivi, sia per la Sicilia, che sarebbe raggiungibile dalla penisola anche tramite mezzi terrestri e non solo via mare, che per la Calabria. Quest’ultima regione, infatti, già interessata recentemente dall’elettrificazione della ferrovia Jonica, beneficerebbe della grande quantità di nuovi posti di lavoro (si stima circa 40.000 fra lavoratori nei cantieri ed esperti) sia per la costruzione che per le nuove attività che si potrebbero creare nei dintorni del ponte. La Calabria recupererebbe finalmente occupazione e interesse riuscendo ad uscire dall’isolamento geografico e politico che la affligge da anni, e che solo da poco tempo è in via di ripresa anche grazie a iniziative nei collegamenti come quelle intraprese da Flixbus. Nuovi investimenti potrebbero portare ad una valorizzazione ulteriore del territorio, così come la facilità di compiere spostamenti e i nuovi collegamenti che si andrebbero a creare con il territorio nazionale.
Ponte di Messina: le prospettive future e l’opinione pubblica
Al momento, dunque, il progetto del ponte sullo stretto di Messina rimane senza una data o modalità precisa di realizzazione. Sono tante le alternative che sono state vagliate per congiungere Sicilia e Calabria, dalla costruzione di tunnel di tubi sommersi e ancorati, alla creazione di un istmo artificiale fra Cannitello e Ganzirri, o addirittura lo scavo di un tunnel sotterraneo tra le rocce del fondo marino come quello realizzato ad Istanbul nel 2016. Nessun progetto è però stato ancora approvato e la questione dell’unione fra le due regioni rimane aperta, non senza riscontri dall’opinione pubblica: non si sono affollati a dire la propria solamente i politici, ma anche personaggi televisivi e cantautori hanno voluto intervenire nel dibattito e sfruttare il tema del ponte per creare contenuti al riguardo, come Antonio Albanese nel film Qualunquemente del 2011 o Caparezza nella canzone La grande opera contenuta nell’album Le dimensioni del mio caos risalente al 2008. Entrambe sono critiche dirette e scettiche nei confronti non solo del ponte di Messina, ma anche dell’atteggiamento italiano verso progetti di questo genere.
Non è dato di sapere quale sarà il futuro del ponte, né se sarà possibile congiungere finalmente Sicilia e Calabria. Di sicuro quella del ponte di Messina rimane una questione scottante e progetti e tentativi si continueranno a succedere di volta in volta, fino alla soluzione definitiva che prima o poi verrà trovata, prendendo spunto dalle altre grandi opere mondiali di sicuro funzionamento e dalla resistenza comprovata.