Nuova udienza ieri a Catanzaro presso la Corte di appello del processo riguardante la maxioperazione “Santa Tecla” risalente a luglio del 2010. Ieri è toccato all’avvocato coriglianese, Salvatore Sisca, difensore dell’imputato Leopoldo Martilotti, parlare della posizione del proprio assistito.
Il penalista coriglianese ha insistito sulla circostanza che a suo dire le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sarebbero “viziate” anche da rapporti di inimicizia tra di loro. Nel corso dell’arringa, affrontando la posizione di Martilotti, ritenuto dall’accusa una sorta di prestanome di Maurizio Barilari (condannato nell’ambito della stessa operazione a 19 anni e sei mesi all’esito del giudizio con il rito ordinario) a capo della Cartoplastica, non ha esitato a mettere in rilievo le contraddizioni e le “stranezze” emerse nelle varie dichiarazioni dei pentiti sottolineando, in particolare, l’atteggiamento di Carmine Alfano che, proprio nei confronti di Leopoldo Martilotti, aveva intentato una causa di lavoro. Proprio in riferimento all’attività svolta per la Cartoplastica, Sisca ha ricordato, che il pentito Carmine Alfano avviò una vertenza di lavoro presentando anche un ricorso all’Ufficio provinciale del lavoro. Il penalista ha inoltre ribadito come Martilotti abbia sempre dimostrato di agire quale proprietario della Cartoplastica, tant’è che, durante la fase processuale e con il consenso dei giudici l’attività è stata chiusa e tutti i beni sono stati dati in beneficenza alla mensa dei poveri di Schiavonea. Per quel che riguarda le dichiarazioni del collaboratore Vincenzo Curato, il difensore ha ricordato come queste non siano compatibili con i suoi periodi di carcerazione. Il legale ha poi parlato della posizione delle due imputate Halyna Voytovych e Liliya Bevtsyk (condannate in primo grado a 6 anni e per le quali il pg Salvatore Curcio in appello ha chiesto la condanna a 3 anni e sei mesi) accusate di aver gestito, unitamente all’imputato Cesare Cardamone, una casa di prostituzione: il legale ha chiarito la differenza tra night e casa di prostituzione sostenendo che non sussiste alcun reato e rilevando, ancora una volta, le contraddizioni nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che hanno anche commesso inesattezze grossolane sulla nazionalità nonché sul numero di ragazze presenti all’interno del night. Inoltre, ha aggiunto, su questo fronte non sarebbero emersi elementi di rilevanza probatoria dalle intercettazioni telefoniche. Oltre a Sisca ieri a Catanzaro hanno discusso anche altri avvocati interessati verso altre posizioni processuali. Il processo ora riprenderà il prossimo 3 con la prosecuzione delle arringhe del collegio difensivo mentre è già fissata per il prossimo 22 maggio la discussione dell’avvocato Franco Coppi difensore di Mario Straface, fratello dell’ex sindaco di Corigliano Pasqualina Straface.
La Redazione