Talvolta, il silenzio è capace di far “rumore”. E di farlo in modo positivo, per il messaggio d’umanità che si sprigiona con tranquillità e lontano da schiamazzi. È questo il caso della signora Maria Teresa Cimino, concittadina coriglianese conosciuta e stimata in larghi strati della popolazione per professionalità e riservatezza.
Ai più, infatti, la protagonista di queste poche righe è nota come la “signora dell’Api”, poiché gestisce ininterrottamente da decenni la stazione di servizio Api-Ip situata in via Provinciale, a Corigliano Scalo. Colonna portante di tale importante presidio collocato nel centro della città, tra i primi a sorgere sul territorio, si è sempre distinta perché la sua figura incarna quella che è la “marcia” in più che tante donne hanno e per la quale sono, a giusta ragione, considerate il “motore” che domina il mondo. La signora Cimino, che si appresta ad andare in pensione il prossimo 1 dicembre, è stata in grado di portare avanti la sua famiglia, non senza difficoltà e sacrifici, coniugando le esigenze di quest’ultima con i quotidiani ed estenuanti impegni lavorativi.
Solo qualche dato per render bene l’idea. La cosiddetta “benzina” Api è stata rilevata nel 1982 e gestita da quel momento in poi, fino al 1994, dalla signora e da suo marito. Poi, nel 1994, la prematura scomparsa dell’amato coniuge, la cui figura è rimasta impressa nella memoria collettiva, ha segnato un punto di svolta nella vita della donna. La signora Cimino si è così ritrovata vedova e mamma di due giovanissimi figli, entrambi studenti, Roberto e Salvatore, che nel 1994 avevano rispettivamente solo 18 e 14 anni. Ma non si è persa affatto d’animo, anzi. Si è fin da subito rimboccata le maniche, crescendo i figli e portando avanti l’attività di famiglia, nel frattempo divenuta un punto di riferimento per numerosi cittadini.
Da quel momento in poi, la signora Maria Teresa ha visto attraversare le varie fasi che hanno caratterizzato l’evoluzione del tessuto sociale cittadino, grazie alla posizione strategica della stazione di servizio (alle cui spalle è situato l’ex hotel Zagara, oggi sede di uffici comunali e non solo) e, soprattutto, alla cordialità elargita ogni giorno nel rapporto con i cosiddetti “clienti”. Umanità e professionalità trasmesse ai figli, che oggi continuano a gestire l’attività tra la soddisfazione di tutti.
Adesso, e finalmente, è giunto il momento del meritato riposo per la signora Cimino, anche se chi la conosce bene è convinto che difficilmente lascerà la “posizione di comando”. A lei, pertanto, gli auguri più sinceri per la sua testimonianza di donna pragmatica e fulgido esempio.
Fabio Pistoia