Un mio caro amico ingegnere mi dice che si è rotto le palle, e ha ragione. Gli parlano sempre della fusione le faccette di cazzo dei suoi amici e parenti, e lui, che non vuole proprio saperne di questa stronzata del comune unico, presentata come cosa buona e giusta, lui che non vuole essere incollato con banale e micragnosa insistenza ai cliché degli stupidi e intolleranti fusionisti, che spesso lo circondano e lo insultano, li manda comodamente a fare in culo. E fa bene, aggiungo io.
E’ una reazione naturale, spontanea, che ci fa capire quanto ormai la fusione ci sia sfuggita di mano, perché da fatto storico o più semplicemente politico-istituzionale sta diventando una cultura o addirittura un’ideologia. LEGGI ARTICOLO COMPLETO