Nella mattinata del 17 Novembre 2015, nella sala Mancini della Camera di Commercio di Cosenza, alunni dell’IIS “Green-Falcone-Borsellino”, diretto dal DS Alfonso Costanza, accompagnati dalla prof.ssa Rosaria Marino e selezionati per merito scolastico, hanno partecipato ad un Convegno che ha avuto, come argomento, la “Legalità”.
Una tematica molto discussa negli ultimi tempi, perché simboleggia la lotta contro la criminalità organizzata la quale, pian piano, sta dilagando su tutto il territorio italiano attraverso estorsioni, ricatti, minacce, ma soprattutto reclutando giovani menti, che ingenuamente, si lasciano trascinare sulla strada sbagliata.
Fra i vari interventi emerge quello di un alunno che porge il seguente quesito alle varie figure istituzionali presenti:
“Cosa fanno le Istituzioni per educare al rispetto della legalità, nelle scuole di ogni ordine e grado?
Al di là del Convegno, quali azioni sistematiche si pensa di attuare nelle scuole per sensibilizzare le giovani generazioni e per perseguire percorsi di legalità nella propria formazione?”
Risponde il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Magistrati (A.N.M.) Maurizio CARBONE che, in primis, ringrazia per la domanda posta e per la partecipazione degli studenti, e poi spiega che l’A.N.M. organizza, da molti anni in tutta Italia, attività di educazione alla legalità come ad esempio Convegni di questo tipo.
L’A.N.M., sia a livello distrettuale, ora anche nazionale, ha siglato un protocollo d’intesa con il MIUR, già in fase di approvazione, per un progetto di educazione alla legalità mirato nelle scuole, prima di tutto, alla formazione del comportamento disciplinare.
Giorno 25 novembre 2015 è previsto già un primo incontro con vari istituti scolastici. Tale incontro si terrà al Consiglio Superiore della Magistratura affinché vengano programmati i principi fondamentali e le varie fasi di questo progetto (Progetto PON Legalità).
E’ importante per l’A.N.M. attivarsi sul territorio, partendo soprattutto dai giovani fino alle forze di polizia, perché tale associazione ritiene che senza educazione alla legalità, non si potrà reprimere l’illegalità presente, purtroppo, sui vari territori come la Calabria o la Puglia.
Anche perché ci si accorge che la mafia, in passato, ha usato intimidazioni e violenza nei confronti delle istituzioni e delle attività commerciali, adesso in qualche modo ha cambiato strategia ed é diventata molto più pericolosa.
Si deve far comprendere ai giovani che la legalità deve essere un investimento. I giovani pensano che il non seguire le regole e intraprendere l’illegalità sia una cosa giusta. Questo avviene perché si hanno troppi esempi negativi. Non capiscono quanto sia pericoloso vivere nell’illegalità; pensano che gli interventi della magistratura, con il sequestro delle aziende appartenenti ai mafiosi, sia da ostacolo al loro futuro; bisogna invece collaborare con le forze dell’Ordine affinché si debelli ogni forma di illegalità.
Aveva ragione Corrado Alvaro, il grande scrittore di San Luca nella Locride, quando scriveva che «la disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile». Dobbiamo ribellarci alla rassegnazione per sconfiggere insieme questo dubbio.
Ci troviamo sempre più a fare i conti con una cultura che esalta una libertà slegata dalla responsabilità, una libertà degradata ad arbitrio, ad affermazione a scapito degli altri se non contro gli altri. È un concetto che sta sullo sfondo di tanti messaggi quotidiani – della pubblicità ma a volte anche della politica – e si accompagna all’idea che ciò che conta è l’immagine, il potere, il possesso, la forza, il denaro, la bellezza ad oltranza.
Concludo affermando che: “ il buon esempio ed il rispetto delle regole sono azioni di positività per il nostro futuro e poi, soprattutto, avere fame di conoscenza. La mafia ha più paura delle scuole che delle carceri. E’ una verità pura e semplice. La conoscenza e la cultura è l’arma idonea per sconfiggere il male e vivere nella tranquillità e nel progresso civile. ”
Solo frenando il dilagare di tale fenomeno, Noi Giovani Calabresi, Noi Giovani Italiani, Noi Giovani Europei, abbiamo la speranza di uscire dal tunnel dell’illegalità.
Corigliano Calabro, 17 Novembre 2015
Alessandro Russo
Classe 5 F
ITI ”Nicholas Green”
-Decibel-