Le sere d’estate, quelle della puerizia, tra garofani e gigli, tra basilico e menta alla finestra; le sere d’estate, tra pomodori, cocomeri e meloni; le sere d’estate, quando l’ultimo tocco discreto della vicina campana persuade a una sosta le carni ed il cuore; le sere d’estate, quelle d’un tempo che non è del calendario …
“Le sere d’estate,/ ordinata ogni cosa di casa,/ le donne si portano all’uscio,/ ciascuna con la seggiolina,/ a godersi la brezza,/ che passa nel vico./ Ed il vico,/ alla luce dell’unica lampada fioca,/ si riempie di voci gentili./ – È stata una calda giornata./ – I parenti emigrati./ – I buoni vicini di casa./ – Domani farò ditalini e patate./ Ed intanto va via la serata/ e con essa/ un altro tocchetto di vita,/ bellissima, vaga,/ così come tutte le ore passate.”