Ancora una volta, gli interessi personali di quei politici con il vezzo di atteggiarsi a prima donna per i loro interessi, hanno vinto, e ora pretendono dai coriglianesi il riconoscimento ed i consensi elettorali per se stessi e per i loro partiti per il buon lavoro fatto. Non importa se il risultato lo hanno ottenuto a spese della città di Corigliano, umiliando la dignità dei suoi cittadini rispetto ad altre realtà.
Le scelte non ponderate e di comodo, sono state possibili grazie anche al carattere passivo di buona parte dei nostri concittadini, a questo, si aggiunga il silenzio assordante della classe politica coriglianese, escludendo le poche, sporadiche e tardive iniziative messe in atto al solo scopo di non rendere evidente la loro scarsa incidenza nelle scelte, e se hanno fatto qualcosa, l’hanno fatto più che altro per racimolare consensi. Da anni il nostro piccolo movimento, tra l’indifferenza dei partiti e buona parte della cittadinanza, esclusa la stampa che ci ha sempre sopportato benevolmente, ha denunciato questo stato di cose, battendosi al fine di avere una equa redistribuzione sul territorio di quei servizi sanitari essenziali almeno per affrontare le emergenze. Speriamo che queste sciagurate decisioni si ripercuotano in negativo sulla campagna elettorale in termini di consensi, ed a pagarne le spese siano quei politici che passivamente hanno assistito alla politica del tanto meglio tanto peggio dell’On Giuseppe Caputo, l’unico politico oggi in grado di poter gridare vittoria. E i nostri politici, tra cui l’on. Giovanni Dima , l’on. Cesare Marini, l’on. Franco La Ratta e Franco Pacenza, a parte l’oramai cronico assente Benedetto Di Iacovo dove erano? A parole, tutti parlano del diritto alla salute per poi il giorno dopo remare contro e nei fatti distruggere anche quel poco che garantiva una minima assistenza ai Coriglianesi e paesi vicini. Bisogna sapere che l’ortopedia nel momento in cui è stata voluta a Rossano, è caduta dalla padella nella brace, ed ecco i motivi: dai 28 posti letto che aveva a Corigliano, si è passati ai 24 di Rossano, le stanze per i degenti da 2 letti, con i servizi igienici inclusi nella stessa stanza, sono diventate a quattro letti, ma quello che più mortifica gli ammalati/e e che per usufruire dei servizi igienici, per la pulizia personale e bisogni corporali debbono uscire dalla stanza e attraversare il corridoio del reparto. Figuriamoci i disagi per i ricoverati. Si spera che almeno i servizi igienici riservati al sesso femminile siano separati da quelli dei maschi. Altre cose che lasciano a desiderare: sono gli infissi, pare si rifacciano agli anni in cui è stato costruito il Giannettasio e mai rimessi a nuovo, infine la pavimentazione, la stessa di quasi 30 anni fa, l’aereazione lascia a desiderare, alcune stanze necessiterebbero di restauro per adeguarle alle esigenze dell’ammalato e ai moderni standard di assistenza. Ci chiediamo, perché tanta fretta nell’avere effettuato il trasferimento del reparto? Chi lo ha voluto? Non si poteva aspettare il costruendo Ospedale unico? Siamo considerati talmente inutili che ancora oggi, presso il Guido Compagna, non esiste un ambulatorio di ortopedia o, peggio ancora, un ambulatorio di otorino. Non bastavano le tante mortificazioni inflitte alla nostra struttura ? Frattanto abbiamo appreso che l’Asp e la Regione hanno acquistato ben otto macchinari per la Tac, necessari per sostituire quelli attuali assolutamente obsoleti. Pare, comunque, che i tecnici, da sopralluoghi effettuati, abbiano ritenuto non idonei i locali della radiologia di Rossano e di Corigliano. Secondo indiscrezioni raccolte, pare che il solaio dei reparti non sopporterebbe il peso dei nuovi macchinari.
Per il movimento centro storico: Un progetto per non morire
Luzzi Giorgio