Dopo l’Assessore all’Urbanistica si dimette anche quello al Bilancio
In queste ore abbiamo appreso dal blog e dalla stampa delle dimissioni dell’avvocato Antonello Gianzi da Assessore al Bilancio del nostro comune. Come al solito, anche questa volta tutto è avvenuto alla chetichella, tutto si è consumato dietro le “quinte”, e se non fosse stata per l’intraprendenza professionale di qualche arguto giornalista tutto sarebbe scivolato via nell’indifferenza e nel silenzio assordante che da sempre sta caratterizzando questa Compagine politica targata Geraci.
Sarebbe giusto per tutti, sia per i cittadini amministrati sia per gli stessi consiglieri di maggioranza e di minoranza, che questi “passaggi” si consumassero alla luce del sole, spiegando e motivando alla cittadinanza del perché di questi “strappi”. Infatti le dimissioni dell’assessore Gianzi sono solo le ultime, dopo quelle di appena qualche mese fa rassegnate dal professore Francesco Scorzafave da assessore all’Urbanistica. Anche quelle “giustificate” con motivazioni di carattere personale.
Francamente questo modo di “agire” non è affatto bello né rispettoso per la Citta’ prima ancora che per il proprio ruolo istituzionale ricoperto. Quando si fa politica, cioè si partecipa attivamente al “governo” della res pubblica chi è chiamato a ricoprire ruoli di responsabilità deve avvertire, nella propria coscienza civile oltre che sulle proprie spalle il “peso” di adempire e onorare al meglio il proprio compito ma allo stesso tempo non deve dimenticarsi che fa parte di una comunita’ e che la stessa va rispettata e se c’è qualcosa che non va bene, se c’è qualcosa di anomalo, se nell’ambito dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali riscontra delle “negatività”, delle prassi distorte dal “giusto”, o qualsiasi altra anomalia non basta rassegnare le proprie dimissioni, non basta dichiararsi incompatibile con quello stesso ruolo ma deve “denunciare” quelle stesse incresciose situazioni.
Il problema di questa Giunta-Geraci è originario alla stessa esperienza politico-amministrativa. Poiché questa compagine politica è sorta dal grande inganno, frutto del grande inciucio politico fatto sempre nella stanza oscura, quella del potere per il potere. Questa la verità. E cioè il problema sta in quell’accordo politico fatto, stretto, reale ma sempre negato ad oltranza dai diretti interessati, anche oggi nonostante l’evidenza delle cose e dei fatti, ovvero in quella strana alleanza politica Dima-Geraci.
Inutile girarci attorno, possono cambiare le figure, i soggetti, le posizioni: l’origine del male sta nell’atto impuro, il germe malefico di quest’Amministrazione sta tutto qui… è radicato nella carne e nel sangue di questa compagine politica. E quando è così, primo o poi, il bubbone scoppia, per forza di cose è inevitabile che imploda.
Ora Geraci, Dima e i vari “seguaci” dell’uno e dell’altro rispettivo fronte politico, anche in virtù della realpolitik, e cioè per esigenze e in nome del potere da mantenere nelle proprie mani al più a lungo possibile, troveranno una nuova “scusa” per cercare di dare un’altra impressione rispetto a quanto è nella realtà e metteranno una nuova “toppa” nominando, in questo caso, un nuovo assessore in sostituzione di quello dimissionario. E così si tirerà avanti qualche altro mese, un altro po’ di tempo vivacchiando sulle spalle della comunita’.
E mentre nel “palazzo” si organizzano vertici, riunioni e manovre per trovare la giusta “quadra” la Città rimane in balia del solito motto improntato al vittimismo che in questi mesi sindaco e giunta, consiglieri e capigruppo di maggiranza ci hanno offerto, della serie: “Non ci sono soldi!”; “Ci sono troppi problemi”; “Chi ci ha preceduti ha lasciato solo rovine!”… e via discorrendo su questa scia… E intanto la Citta’ continua a perdere posizioni, continua a deprezzarsi, continua a restare ferma… mentre i cittadini debbono fare i conti con i salassi della Tasi, della Tari, della Iuc eccetera, eccetera.
Ora aspettiamo le comunicazioni ufficiali del Sindaco e degli interessati, dopo, e solo dopo, daremo e offriremo la nostra lettura, di merito, sul perché di queste dimissioni…