Il giorno in cui Giuseppe Geraci formò la sua giunta, per il settore della cultura in ballo ci fu molto di più della nomina del nuovo assessore. Ci fu l’occasione per chiarire l’idea di cultura su cui il sindaco volle investire per la città. Infatti, legando la cultura ai beni culturali fece una scelta che la diceva lunga su quello che sarebbe stato il suo atteggiamento mentale tout-court: bandì dal comune (e non solo per questioni finanziarie) l’eventismo,
e cioè il disperante provincialismo di alcuni suoi predecessori, che privilegiarono, anche a costo di far debiti, una concezione della cultura legata al nome da cartellone, all’evento effimero, magari unico, capace di stupire e verso cui dirottarono molte risorse,
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