Neppure con le aliquote attuali si coprono servizi. Appello esecutivo a maggiore senso responsabilità
Le ultime dichiarazioni dei due rappresentanti della CGIL confermano che questo sindacato non è affatto animato dalla ricerca di risposte né tanto meno di soluzioni.
Essi ripercorrono, infatti, la strada della mera polemica politica in antagonismo all’Esecutivo, nell’intima consapevolezza forse di aver esaurito, per esser rimasti ancorati a difese pregiudiziali ed antistoriche, la stessa base sociale di qualche decennio fa.
Continua, la CGIL, a far finta di essere esente dall’aver ingolfato, a Corigliano come nel resto del Meridione e del Paese, la macchina pubblica, in nome di un diritto assoluto al lavoro, a prescindere da qualsiasi valutazione funzionale o di merito. E se, oggi, le pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, nonostante versino in una gravissima crisi economica, si vedono talvolta costrette a ricorrere a professionalità esterne è proprio perché per decenni si è pensato soltanto ad occupare inutilmente posti pubblici, oggi inesistenti.
Detto ciò, ci dica la CGIL quali sarebbero queste nomine e queste consulenze di cui come Amministrazione Comunale avremmo dovuto fare a meno, non essendovi alcuna necessità di rendere pubblico ciò che pubblico e trasparente lo è già.
Si agitano argomenti populistici e demagogici, relativamente alle aliquote per i tributi. Ma non si è poi in grado di spiegare alla cittadinanza, in che modo, numeri alla mano, l’Ente avrebbe potuto sopperire al costante taglio di trasferimenti statali (di cui la CGIL dimentica di parlare), atteso che nonostante le attuali tariffe il Comune non riesce a coprire, così come imposto dalle leggi, il costo totale dei servizi erogati.
Invece di stimolare una presa di coscienza collettiva e di sollecitare maggiore senso di responsabilità e condivisione rispetto alla gravità e straordinarietà delle scelte difficili che si è stati costretti a mettere in atto nell’interesse generale, promuovendo anche una diversa cultura dei beni e servizi pubblici e della compartecipazione, si preferisce e si alimenta, come nella migliore tradizione di questa sigla sindacale il muro contro muro, tentando di strumentalizzare la razionalizzazione di servizi che altrimenti non si sarebbero potuti garantire.
Stendiamo, infine, un velo pietoso sul tentativo di attribuire all’attuale Esecutivo GERACI il presunto aggravamento delle condizioni di degrado o di abbandono di Corigliano e sul ripetuto riferimento al commissariamento dell’Ente di qualche anno fa: l’obiettivo evidente della CGIL rimane soltanto quello di fare politica e di farla come negli anni ’70. Come se nulla fosse cambiato e come se, purtroppo, non ci trovassimo oggi tutti sotto le macerie di un modello di stato sociale e di assistenzialismo sterile e che rappresenta, oggi, la concausa del fallimento complessivo della competitività del nostro Paese e dell’inefficienza del nostro sistema pubblico, centrale e territoriale.
Certi di aver avviato oggi in questa Città una grande azione di lotta agli sprechi e di risanamento delle casse comunali, restituendo dignità, credibilità ed autonomia ad una istituzione pubblica che negli anni è stata depredata e lasciata nel caos – e lo ripetiamo nel silenzio totale da parte della CGIL – cogliamo l’occasione per rinnovare l’appello ad una maggiore collaborazione e responsabilità rispetto all’esigenza di fare di Corigliano, anche dal punto di vista della dialettica politica, una Città più normale. – (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying).