Verso le elezioni. Il 2024 è ormai alle porte e, con sé, anche il fatidico appuntamento con le urne, il cui esito determinerà l’elezione del nuovo Sindaco e del nuovo Consiglio Comunale di Corigliano-Rossano. Partiti e movimenti politici, nonché singole personalità, iniziano a delineare strategie e consultazioni per decidere il da farsi.
Lo scorso sabato, in tale ottica, si è svolta la convention del Centrodestra. Un’iniziativa riuscitissima, con numerose presenze e tutti i “big” dei partiti della coalizione. Un’assenza, tuttavia, in tema di “grandi elettori”, non è passata (e non può passare) inosservata: quella della potentissima famiglia Uva-Sapia. A cosa sia dovuta questa assenza non è dato saperlo, comunque è questo un dato di fatto che induce alla riflessione poiché trattasi di famiglia a dir poco politicamente influente, attiva ormai da tanti anni nell’erogazione di servizi di qualità nel campo della cura degli anziani nonché in quello dell’assistenza nei confronti di chi soffre. Non è un caso, infatti, che la realtà imprenditoriale che gli Uva-Sapia rappresentano è oggi un punto di riferimento non solo a livello locale, ma anche regionale. La famiglia gestisce una nota agenzia funebre, una rinnovata casa funeraria, 2 strutture sanitarie per anziani all’avanguardia, 1 cooperativa attiva realmente nel sociale, 4 ambulanze di cui 2 di nuovissime generazione e che operano gratuitamente 24 ore su 24 a disposizione dei cittadini, 1 mezzo sanitario con pedana elettrica per anziani e disabili, sempre attivo per chi ne avesse bisogno, una postazione per la vendita di fiori e piante davanti al cimitero. I più informati, inoltre, asseriscono che la stessa famiglia aiuta sempre la gente che ha realmente bisogno, sostenendo i cosiddetti “viaggi della speranza” a proprie spese con l’acquisto dei biglietti e, nei casi più disparati, accollandosi le spese del soggiorno nelle varie città di tutta Italia. Insomma, un pilastro solido e un punto di riferimento tangibile per tutti quei concittadini che si trovano in grosse difficoltà, specialmente quando si parla di cattive condizioni di salute.
Giova ricordare, dunque, come alle ultime elezioni amministrative la discesa in campo (silenziosa) del Commendatore Vincenzo Sapia, da vero “deus ex machina” qual è, sia stata determinante, sostenendo qualche candidato/a al Consiglio Comunale e conseguendone l’elezione con il massimo dei voti, di fatto “asfaltando” tutti gli altri aspiranti al civico consesso (compresi avvocati e altri professionisti). Una famiglia “potenza di fuoco”, capace di far eleggere almeno due consiglieri comunali alla volta, al fine di consentire a persone a loro vicine di sedere nella massima assise cittadina. Inoltre, durante qualsiasi competizione elettorale la famiglia viene presa letteralmente d’assalto, divenendo meta obbligatoria di numerosi candidati alla Regione, soprattutto dei “cosentini”. Insomma, tutti si mettono rigorosamente in fila per chiedere un colloquio con il Commendatore Sapia, il quale, sempre a detta dei più informati, accoglie tutti con il suo solito sorriso e cerca di non scontentare nessuno, senza pretese e chiedere nulla in cambio, anche perché è proprio lui e la sua famiglia a dare posti di lavoro, senza quindi aver bisogno di alcunché e di nessuno. Fonti qualificate, poi, rivelano che, a ridosso delle ultime elezioni regionali, gli Uva-Sapia abbiano dirottato tutti i loro voti su due candidati al Consiglio Regionale. E come dimenticare, poi, la forza elettorale della signora Patrizia Uva in occasione delle consultazioni amministrative dell’ormai ex Comune di Rossano negli anni precedenti, risultando sempre la persona più eletta della città bizantina? Sono dati di fatto, inconfutabili, che denotano “peso” politico e confermano il “braccio armato” della famiglia Uva-Sapia in termini di preferenze. Un risultato dettato sia dalla presenza capillare sul territorio, e sia dalla vicinanza 365 giorni all’anno (e quindi non solo alla vigilia delle elezioni) nei confronti di molti nuclei familiari e di persone che necessitano di assistenza e affetto. Una forza elettorale che, tuttavia, non si è mai voluta spendere per i propri figli, nonostante tutti laureati e affermati nella vita professionale, e ripetutamente “corteggiati” dagli ambienti politici, ma optando, piuttosto, per la volontà di aiutare gli altri.
Da due anni, inoltre, ed è sotto gli occhi di tutti, questa famiglia è divenuta oggetto di controlli e verifiche quotidiane dal punto di vista lavorativo. Quasi una sorta di “persecuzione”, alla luce della visibilità e della credibilità acquisita negli anni e forse come una sorta di “monito” per timore di nuove discese in campo, in sostegno di qualche candidato.
Il quesito, pertanto, è d’obbligo: cosa farà il Commendatore Vincenzo Sapia alle prossime amministrative? Sarà, come sempre, l’ago della bilancia e, soprattutto, a favore di chi? Il suo invidiabile pacchetto di voti, frutto di fiducia acquisita nel campo quale segno di riconoscenza per un aiuto mai negato, è lì, pronto per essere “traghettato” e fare la differenza, anche nel giro degli ultimissimi istanti. Nessun tavolo di trattative, perché questo non interessa, ma certamente un punto fermo col quale chiunque abbia velleità o ambizioni politiche è chiamato a confrontarsi.
FABIO PISTOIA