Alcuni operatori del commercio coriglianesi ci hanno contattato per esporre una situazione da loro avvertita con forte disagio: la presenza su tutto il territorio comunale, in particolar modo a Schiavonea durante la trascorsa stagione estiva, di commercianti ambulanti di generi alimentari abusivi, sparsi lungo le vie cittadine. Lungi da noi il voler dare giudizi approssimativi o falso-moralistici su tale attività, viste le precarie condizioni in cui versa l’economia italiana e quella calabrese in particolar modo, vogliamo porre l’attenzione su cosa significa effettuare l’ambulantato nel nostro paese.
Tale attività è regolata, a livello nazionale, dal decreto legislativo 31 marzo 1998 (da tutti noto come decreto Bersani), dall’ordinanza del Ministero della Salute del 3 aprile 2002 e a livello locale dalla Legge regionale n. 18/1999. Tali normative stabiliscono le regole alle quali attenersi per poter praticare il commercio ambulante di generi alimentari, quali, ad esempio, le modalità di pagamento della TOSAP ( la tassa comunale sull’occupazione del suolo pubblico), oppure le norme igienico-sanitarie ( tra l’altro molto rigide) che occorre osservare per garantire la salubrità degli alimenti; o ancora l’individuazione e l’organizzazione da parte dell’amministrazione comunale di apposite aree da destinare allo svolgimento di tale attività. Ricordiamo, a tal proposito, che fino a qualche anno fa a Schiavonea, e più precisamente in Piazza Fiume, vi erano delle postazioni per il commercio del pesce dotate di acqua potabile, che erano utilizzate da coloro i quali oggi, invece, non avendo un luogo dove esporre la propria mercanzia, si servono dei marciapiedi cittadini in barba alle più elementari norme igienico-sanitarie. E l’amministrazione comunale che fa? Cosa ha prodotto per risolvere tale problematica? Nulla! Si chiede , a questo punto, agli organi preposti (amministrazione comunale e polizia locale) un maggior controllo del territorio e la predisposizione di ogni atto al fine di tutelare coloro che svolgono l’attività del commercio nel massimo rispetto delle leggi e di evitare che un profondo disagio possa poi tramutarsi in qualcosa di diverso, dando la possibilità ai tanti ambulanti presenti nel nostro territorio di svolgere la propria attività senza arrecare disagi o problemi alle altre categorie di commercianti. La guerra tra poveri non serve a nessuno, men che meno alla nostra comunità, da sempre storicamente aperta al dialogo, alla condivisione dei problemi e alla massima solidarietà.
SEL Corigliano