Con l’imminente voto delle regionali gli equilibri politici potrebbero cambiare
Geraci, Dima, Russo: tre nomi un unico comune denominatore, la politica. Mi soffermo su questi tre soggetti politici poiché tutti e tre sono parte di tre cerchi concentrici, dove l’uno racchiude l’altro e tutti e tre sono imprescindibili per dare forma a ciò che è la forma che a noi appare: l’attuale compagine amministrativa. Tuttavia tutti e tre i personaggi hanno una certa stoffa politica ovviamente, con diverse propensioni però.
Geraci diciamo che politicamente parlando è il più “scarso”, nel senso che non ha una capacità di lettura e d’intuizione su quelli che sono i fenomeni reali o possibili del quadro politico complessivo, in compenso però è molto bravo con le parole. Diciamo che è un grande attore. Cosa diversa per gli altri due. Dima è un politico esperto ma soprattutto, checché se ne dica ha il genio della creatività, capace di togliere sempre il ‘coniglio dal cilindro’: l’idea che ti spiazza, o l’idea che ti risolve il problema: è il vero amministratore. Russo è il cavallo di razza, il politico puro; con quella intuizione giusta che gli permette di capire anzitempo lo scenario che si prospetta dinnanzi a sé, e all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di gioco ti sa piazzare il colpo vincente, e che spiazza tutti: è il politico.
Dicevo che la vittoria della compagine politica che regge le sorti della Città non vi è dubbio che è stata possibile grazie non a un miracoloso intervento divino, ma attraverso le “dinamiche” che, rispettivamente, ognuno apportando il proprio contributo, si sono prodotte in quel frangente epocale. E così. Sono gli eventi accaduti che lo testimoniano.
Non tutti sono consapevoli di quanto è accaduto alle ultime elezioni. Ma se ricordate qualcosa di eclatante e quasi di anomalo è successo. Con Geraci, che candidamente cercava di smentire qualsiasi alleanza o supporto politico Dima, costretto a negare qualsia inciucio con lo stesso. Con lo stesso Dima (che ha avuto la brillante idea, e forse anche l’unica possibilità effettiva di poter dare seguito a un progetto vincente anche in virtù di quella che era stata l’ingloriosa fine della “sua” precedente Amministrazione comunale, di tirare fuori dalla manica la carta giusta: Geraci) costretto a mimetizzarsi sotto altre spoglie e soprattutto a mantenersi a distanza dal suo stesso progetto. Ma adesso tutti sanno che Geraci è stato resuscitato (politicamente s’intende, ovviamente) da Dima. E questo nonostante tutto… tutto ciò che di “dirompente” c’era stato tra i due.
Ma tutto questo, pure nella massima genialità e bontà del progetto politico pensato dai due, non sarebbe stato sufficiente a vincere le elezioni. Infatti se il centrosinistra fosse stato compatto e se avesse espresso una sola candidatura che avesse fatto la sintesi tra le varie espressioni della coalizione di centrosinistra non ci sarebbe stata partita. E allora? C’era l’esigenza di spaccare il fronte del centrosinistra. E a questo ci ha pensato il politico di razza, il presidente dell’Udc Cataldo Russo. Come? Insidiando la coesione degli avversari, destabilizzando gli equilibri interni già di per sé molto precari dei potenziali avversari. E questo è quanto accaduto in quei giorni di pre-campagna elettorale. Infatti il leader uddicino, in quel frangente, andava ripetendo di voler creare una “coalizione” centrista, guardando con simpatia la candidatura ventilata del prof. Leonino. Molti uomini politici che facevano/fanno riferimento al Centrosinistra hanno abboccato all’esca avvelenata, e questo ha portato di fatto alla frammentazione della coalizione di centrosinistra. Divisione del fronte del centrosinistra conclamata, alla fine, dalle tre candidature a sindaco. E allora ecco che, a quel punto, la geniale “idea” di Dima, con l’aiuto della buona “recita” di Geraci, e con la stoffa “fine” di Cataldo Russo, è stata messa in condizione di dare i suoi frutti.
Pertanto di cosa si meravigliano oggi gli “osservatori” che, in queste ultime ora, sembrano restare interdetti delle dichiarazioni d’amicizia di Cataldo Russo nei confronti di questa compagine politico-amministrativa? Tutto rientra nel gioco delle parti, tutto è molto chiaro.
E allora ecco che gli equilibri politici, apparentemente molto solidi nei “numeri” potrebbero, presto, mutare. Infatti le ‘regionali’ sono dietro l’angolo e, questa volta, a differenza delle ‘europee’, tra Dima e Russo ci potrebbero essere interessi politici diversi se non contrapposti. E questo anche alla luce di quanto sta avvenendo nel Nuovo Centro Destra, partito lacerato da mille situazioni interne. Se poi è vero che Dima transiterà in FI allora ecco che tutto (politicamente parlando) si intorbidisce ulteriormente. Ma a quel punto, l’idea storica e sempre valida di quella che era stata una sorta di “Triplice intesa” si potrà mutare, mutando il tutto in una sorta, questa volta di “Santa Alleanza”, tra Dima , Geraci e Russo , da ripresentare nel nome di una missione: sconfiggere Caputo.
Ecco che il Sindaco Geraci (sempre politicamente parlando) è solo ciò che appare ma non è, cioè una semplice comparsa. Una comparsa che ha ‘voce’ perché i due leader, anche ex compagni di classe e come tutti i compagni di classe animati anche da una certa rivalità, Cataldo Russo e Giovanni Dima, quella comparsa l’hanno creata, realizzata: portata abilmente in trionfo.