Sono diversi i collaboratori di giustizia che ascoltati dai magistrati della Dda di Catanzaro riferiscono di come i fratelli Franco e Mario Straface sin dai primi anni 90 erano ben conosciuti all’interno del “locale” guidato da Santo Carelli. Dopo il racconto di Tommaso Russo oggi tocca a Giovanni Cimino, altro pentito coriglianese storico ritenuto abbastanza credibile dai magistrati, il quale è al corrente del fatto che i due fratelli Straface si accaparravano commesse di lavori edili, per il tramite degli uomini d’onore di Corigliano, che venivano ricompensati con una partecipazione agli utili.
I “Racconti di ndrangheta” li trovi QUI