Nei giorni scorsi è stata riportata sulla stampa la notizia di quattordici giovani denunciati per aver ,verso la metà dello scorso settembre, “provocato una interruzione di pubblico servizio”.Dove per pubblico servizio dovrebbe intendersi la strada ferrata a binario unico che da Taranto porta a Reggio Calabria,con tempi di percorrenza inalterati dai tempi di Vittorio Emanuele II ,ultimo re di Sardegna e primo re d’Italia !!!
Il laconico riflesso burocratico non rende affatto l’idea di come stanno le cose
Letta in questi termini,si potrebbe subitamente sfogliare la pagina e passare alla notizia di sport e gossip locali,con miglior fortuna magari si potrebbe trovare qualcosa di piu’ consono per le nostre zone.
Un arresto per frodi ai fondi europei perpetrato piu’ o meno in combutta con la criminalità organizzata,,una discarica abusiva,o di montagne di rifuti per le strade,l’esondazione di un fiume che tracimando cancella secoli di storia,un decesso per l’annullamento dei LEA sul territorio,un bambino prematuro che non puo’ nascere in nessun ospedale della sibaritide,la vittima quotidiana della SS 106,una nuova scuola soppressa,o se preferite un ospedale,un ufficio postale,una centrale al carbone in procinto di pianificazione a ridosso di un mega ospedale,un migrante caduto da un ponte in allestimento(niente paure dichiarerà di esser caduto dalle scale)strano a leggersi, generalmente a decine abitano in tuguri piano terra abbandonati nelle campagne di mezza sibaritide,oppure i piu’ fortunati in odor di urbanizzazione nei garages abusivi che non mancano mai nei nostri sottoscala,oppure come le donne pestate amorevolmente dai loro compagni,od ancora come i lavoratori nostrani cadono…. Scivolano distrattamente e sempre dalle scale di casa.
E via di questo passo fino ad arrivare persino ad un Tribunale!!!!!
Perché strano a dirsi“quei giovani”hanno manifestato anche per denunciare la prossima chiusura di “quel Tribunale” chiamato a giudicarne i presunti reati!!!
Perché di questo di parla.
Di un derubricare ad ordine pubblico un problema di natura sociale e politica.
Perché non basta essere nel “torto” di esser nato in questi luoghi,non poter neppure “sperare” nel precario futuro del nostro millennio globalizzato e libertista,non poterti muovere,curare,istruirti, e perché no,considerata l’età:avere il diritto da essere felici!
No devi stare silenzioso e supino,perché le ingiustizie sono come le intemperie connaturate al nostro ambiente!Continua a fermarsi ad Eboli il Cristo dei poveri…
Quasi un pugno nello stomaco,una deviazione improvvisa della quiete provinciale,che alcuni giovani ragazzi manifestino il disordine dei sogni e risveglino incubi assopiti.
Sarà la facile assonanza con la locomotiva di Guccini,ma il loro gesto richiama “rabbie antiche di generazioni senza nome/di lanciate bombe contro le ingiustizie”.
Perché i reati stanno da tutt’altra parte!
E questi ragazzi hanno ragioni da farci arrossire se solo non troveremo il coraggio di essere li con loro in quel tribunale della Repubblica!
Dobbiamo autodenunciarci tutti ora!
Vogliamo essere processati in migliaia per aver “commesso il fatto”per esserci indignati insieme a loro delle condizioni di assoluto degrado ed abbandono cui colpevolmente questa parte di territorio è stata condannata negli anni!
Vogliamo poter testimoniare con loro che non vogliamo nulla di cio’ che vorrebbero configurare come “futuro” del nostro territorio.
In questa misura dichiariamo di essere tutti colpevoli,e di essere stati li quel giorno,insieme alle loro speranze di rinascita della nostra Terra.
Angelo Broccolo
SEL