L’appello di Franco Corbelli a presidi e insegnanti: “Fatelo leggere in tutte le classi. E’ l’antidoto perfetto all’odio, al razzismo e alla xenofobia”. La favola del piccolo Cisse dilaga letteralmente nelle scuole, continuando a conquistare e commuovere soprattutto i giovanissimi alunni delle scuole medie, per adesso calabresi, ma questo libro è destinato a diventare un fenomeno nazionale, se non addirittura internazionale.
Dopo Rende, con la commozione e le lacrime agli occhi dei giovanissimi alunni, è stata la Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo “Erodoto” di Corigliano Rossano che, nell’ambito dell’iniziativa “Libriamoci”, ha scelto come lettura proprio “La favola del piccolo Cisse”.
L’iniziativa è stata promossa, nelle classi 2C e 3A, dalla prof.ssa Vita Minisci che ha scritto a Corbelli per ringraziarlo e per dirgli delle tante emozioni che la lettura del libro, che racconta la incredibile, fiabesca, reale e commovente storia del bambino ivoriano di 5 anni (sbarcato da solo, poco più di un anno fa, da una grande nave tedesca carica di 923 migranti, proprio al porto di Corigliano, alla ricerca del suo papà in Europa, dopo che la sua mamma era stata fermata e imprigionata, dagli scafisti criminali, sulla spiaggia libica di Sabratha, mentre, insieme al suo Cisse, stava per salire su un vecchio barcone diretto in Italia) ha suscitato nei giovanissimi alunni e per invitarlo ad un incontro con questi ragazzi.
Corbelli ha assicurato che presto andrà a trovare questi studenti. Il leader di Diritti Civili lancia oggi “un appello al mondo della scuola, ai dirigenti scolastici e docenti” invitandoli tutti “a richiedere la password e scaricare (gratuitamente) dal sito del Movimento il libro e a farlo leggere e conoscere in tutte le classi di ogni istituto. Questa favola che, ricordo, ha commosso anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente della Camera, Roberto Fico, che mi hanno scritto per ringraziarmi, è l’antidoto perfetto per contrastare e mi auguro, un giorno, per sconfiggere ogni forma di odio, razzismo e xenofobia e per far conoscere il vero grande valore dell’accoglienza e della solidarietà.Non avevo dubbi che La favola del piccolo Cisse avrebbe conquistato e commosso tutti”.
“Sono consapevole – prosegue Corbelli – che si tratta di un’opera immortale, come le grandi fiabe e i racconti indimenticabili del passato, non certo per merito dell’autore (che è, nel mio caso, assolutamente irrilevante) ma per la storia straordinaria e fiabesca (anche per quell’intreccio e, il giorno dello sbarco del bambino, per quell’incontro al Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che stiamo per realizzare a Tarsia, a poca distanza da Corigliano) che racconta e documenta del piccolo Cisse, ridato ai suoi genitori, miracolosamente rintracciati (il papà in Francia e la mamma nella prigione libica di Sabratha, dov’era stata portata dagli scafisti criminali), grazie ad una straordinaria mobilitazione promossa da Diritti Civili, in collaborazione con altre Istituzioni e con l’Ong Save The Children, che aveva salvato in mare il bambino. Oggi il bambino (rimasto in Italia un anno; sei mesi, dalla sera dello sbarco al Natale scorso, in Calabria in affido provvisorio presso la famiglia di un bravissimo poliziotto; altri sei mesi in un centro Sprar pugliese insieme al padre), è con il papà in Francia, in attesa che li raggiunga anche la mamma che, dopo essere stata liberata (grazie anche alla mobilitazione creata), è rientrata in Costa D’Avorio. Questa incredibile e toccante storia è non solo una pagina esemplare di accoglienza e solidarietà ma rappresenta anche un inno alla vita e alla speranza”.
Fabio Pistoia