La “grande” manifestazione studentesca, come qualcuno la definisce, di stamane a Corigliano Calabro, ha smosso, e non poco gli animi della piccola comunità calabrese. In modo particolare, di un giornalista, ormai noto a chiunque nella piccola cittadina, che ha usato parole non proprio civili nei confronti dei giovani scolari, che ormai da giorni si stanno battendo per la rivendicazione del loro diritto allo studio.
L’ egregio scrittore, disinformato sui temi, scrive di ignoranza e poca voglia di imparare tra gli studenti stessi, totalmente ignaro di ciò per cui si sta lottando. Aggirando il fulcro del discorso, e prendendosi gioco della società tutta, di forze dell’ordine, e anche di suoi colleghi giornalisti, pretende di infangare un’ intera protesta, che ha visto protagonisti tutti gli istituti d’ istruzione superiore locali.
Il perché delle mie parole non vuole sminuire ancor di più chi già si è reso abbastanza ridicolo, ma cercare di farvi capire ancora una volta, le tante problematiche che affliggono la scuola italiana, e in modo particolare quella meridionale.
Quanto ai tagli alla scuola, il punto centrale non sono la finanziaria del governo e la riforma della scuola che deve ancora essere discussa( e che andrebbero a detrarre altri 100milioni all’ istruzione pubblica), ma bensì a cosa si andrebbero ad aggiungere: agli ormai famosi 8 miliardi e alle 20.000 cattedre inutili del ministro Gelmini, o ai più recenti 160 milioni entro il 2020, riguardanti la legge 440( introdotta da Berlinguer ormai 20anni fa, che stanziava risorse per l’ alfabetizzazione degli alunni, per l’ aiuto nei confronti di alunni stranieri o di ragazzi in difficoltà o contro la dispersione scolastica), regalo del ministro Gentiloni, o allo 0.1% rivelato dal documento programmatico di Bilancio che rende L’ Italia uno dei paesi che da meno attenzione all’ orizzonte scuola in Europa, destinandogli solo il 3,5% di spesa in rapporto al Pil.
Quanto alla situazione strutturale degli edifici, mancano del tutto piano di evacuazione efficienti e documenti che accertino effettivamente la sicurezza di questi impianti fatiscenti sempre più abbandonati a se stessi. Nelle nostre scuole manca lo spazio necessario e richiesto per legge per ogni singolo studente, ecco allora la formazione di classi pollaio, l’ eliminazione di aule destinate al confronto tra studenti durante le assemblee, l’ eliminazione di laboratori per i quali, tra l’ altro non è mai stato presente il personale. Lo sgocciolare attraverso le crepe presenti sui muri è accessorio da cui non si prescinde in nessuno dei nostri ambienti scolastici, che versano in condizioni igienico sanitarie assolutamente penose e dove a tenerci compagnia abbiamo blatte, cani e gatti di ogni genere.
Non si fa riferimento soltanto a banchi, sedie, lavagne e tapparelle rotti, ma a palestre, strutture e impianti per i quali sono stati spesi migliaia di euro, soldi pubblici, ed ora abbandonate a se stesse e spesso inagibili, a causa di una totale noncuranza delle nostre istituzioni.
Mi dispiace se stamattina avete avuto modo di parlare con qualche vagabondo che ha solo voluto perdere qualche giorno di scuola, ma non per questo bisogna fare di tutta L’ erba un fascio.
La invito a venire a toccare con mano le problematiche che affliggono i nostri istituti.
E Credo che nessun genitore con un minimo di buon senso voglia mandare il proprio figlio in una trappola nella quale gli viene negato il diritto allo studio.
Davide Gabriele, capra della VªB del liceo scientifico F.Bruno.