Il Sindaco deve essere il “vigile” di quanto accade in Municipio e il garante di tutti
Quel giorno al Palazzo Garopoli noi non c’eravamo e, quindi, non sappiamo come effettivamente siano andati i fatti. Però molti, la gran parte dei cittadini ne è venuta a conoscenza, chi perché ne ha sentito parlare al proprio amico o collega di lavoro, chi ha avuto modo di leggerlo sul Blog, chi per altre vie fatto sta che la “notizia” del presunto “misfatto” si è presto diffusa. Di certo qualcosa di vero ci è stata. Di certo il “fatto”, che è più di un semplice aneddoto, è “apparso” sui giornali scaturendo degli “strascichi” pure abbastanza seri, poiché si è finiti alla carta bollata.
Il fatto in questione, stando al si dice, stando a quanto si è letto sulla stampa è che, nel corso di una riunione della Commissione Consiliare Bilancio, la consigliera di minoranza Elvira Campana avrebbe legittimamente chiesto, al dirigente comunale del Settore finanze, di poter avere la copia della bozza del Rendiconto finanziario, ancora in fase d’istruzione e che, una volta ultimato, dovrà essere approvato dallo stesso Consiglio comunale nel mese di settembre. Ma tale “richiesta” avrebbe sollecitato – almeno stando a quanto si è letto negli articoli che ne hanno riportato la vicenda – la stizza del dirigente comunale che avrebbe dato alla consigliera comunale una risposta poco “accomodante” e accompagnata anche da una considerazione di carattere politico. Questi più o meno i fatti “narrati” dalla stampa locale.
Tuttavia tutto questo, come è facile anche intuire, avrebbe lasciato di stucco la consigliere comunale, avv. Elvira Campana. Poiché un dirigente comunale non può in nessun caso, mai, interferire con l’agire politico di un qualsiasi consigliere comunale men che meno d’opposizione. E poi quanto accaduto è grave perché qualsiasi impiegato o ufficio pubblico può evadere, o negare, o ostacolare in qualsiasi modo la legittima richiesta di “accesso agli atti posta da qualsiasi cittadino.
Fin qui i fatti raccontati dai media locali e regionali. Noi non c’eravamo e quindi non possiamo aggiungere, o togliere, al fatto stesso niente. Ma tale fatto è arrivato finanche a lambire e “presenziare”, giustamente, la discussione dell’ultimo Consiglio comunale. E dico giustamente perché se questa vicenda fosse vera, sarebbe molto grave. Per gli impiegati, o funzionari, o capi settore, che siano essi vincitori di concorso pubblico, siano essi stati “arruolati” al Comune con chiamata diretta (come nel caso di questo funzionario, che è stato “ingaggiato” direttamente dal Sindaco, senza alcuna selezione pubblica), questo non ha importanza, devono attenersi al regolamento, nazionale e comunale, che disciplina le “funzioni” pubbliche di un qualsiasi impiegato. E quindi chi è giusto, che chi di competenza municipale, sia esso il sindacato, sia esso l’assessore di riferimento, sia esso il sindaco chiarisca e intervenga stabilendo principi, limiti di competenze e, se ne ravvisasse viziose condotte, porre provvedimenti disciplinari. I cittadini devono essere tutelati, e i loro rappresentanti istituzionali non possono essere sottoposti – ripeto, sempre che l’intera vicenda letta sia veritiera – a vincoli di qualsivoglia natura, men che meno all’ostruzione di un qualsiasi impiegato comunale.
Nel corso del Consiglio, si diceva, che sull’argomento da più parti si sono levate prese di posizioni e parole di condanna per l’accaduto. Altri, quasi tutti i consiglieri di maggioranza hanno mostrato vicinanza al dirigente comunale. Il Sindaco, se non ho capito e interpretato male le sue parole, a tale proposito ha detto di aver chiesto al consigliere Campana, già al momento del fatto, il proprio ravvedimento e rincrescimento per l’accaduto. E questo, ripeto, se i fatti “letti” e sentiti nel corso dei lavori consiliari avessero veridicità, farebbero, da una parte, onore al Sindaco; dall’altro, però, implicitamente, affermerebbe che il Dirigente avrebbe sbagliato. E quindi se ha sbagliato e giusto che lo si dica pubblicamente e chiaramente in maniera tale che possibili altri accadimenti di questo tipo non accadranno in futuro. Però, a margine di tutto questo, si noti che il dirigente ha presentato querela nei confronti del cronista che ha scritto in merito un articolo di stampa. Quindi il Sindaco ha espresso vicinanza al consigliere comunale, i consiglieri di maggioranza si sono schierati dalla parte del dirigente comunale, e frattanto lo stesso dirigente ha posto querela contro il cronista che pubblicato in un articolo di stampa tutta questa vicenda. Francamente in tutto questo ci sono delle forti contraddizioni, già in termini, prima ancora che di condotta e di principio.
E allora, egr. sig. Sindaco, lei che è la massima istituzione in Comune e in quanto tale dovrebbe essere il garante di tutti i cittadini e il “vigile” che tutte le attività comunali si evolvano in maniera “chiara” che dice: chiariamo questa questione in maniera cristallina e lineare? Lo si deve alla Comunità, oltre che al prestigio delle istituzioni e al ruolo del consigliere comunale.
In linea di principio, e in generale, voglio ribadire un concetto: se qualsiasi figura pubblica si pone male nell’ambito e nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, e questo viene rilevato in maniera pubblica, se tutto questo dovesse avere elementi di attendibilità, tali “errori” non vanno occultati né celati dal Potere, politico o amministrativo che esso sia, ma vanno sanzionati e disciplinati secondo quanto le disposizioni normative vigenti, costituzionali (e T.u.e.l. compreso), stabiliscono.
Quindi perché sig. Sindaco Geraci in Consiglio comunale, rivolgendosi al consigliere comunale Campana ha detto, più o meno con queste parole: Il fatto non doveva renderlo noto all’opinione pubblica.
Egr. sig. Sindaco questa affermazione, da cittadino, non nascondo che mi ha lasciato esterrefatto.