Di anni ne ha solo 25, dei quali 4 che ne hanno consacrato tale “passione” in un esercizio commerciale tutto suo, aperto e portato avanti con tanti sacrifici e una gran dose di coraggio. Il suo nome è Terry Zangaro, di professione barbiere, titolare di un “salone” con sede in Corigliano Scalo e che, alla stregua di tutti gli altri, inevitabilmente risente della crisi legata all’emergenza sanitaria in atto.
Anni nei quali Terry è stato capace di farsi apprezzare per impegno e laboriosità, desiderio di mettersi in gioco e volontà d’aggiornarsi di continuo in un settore, quello legato alla cura della persona, che forse più d’ogni altro risente dei mutamenti della società. Chi scrive, avendone avuto modo di apprezzare tali virtù, ha volentieri raccolto la sua significativa testimonianza, un vero e proprio appello a chi, in questo delicato momento, ricopre ruoli istituzionali.
“Sono orgoglioso di far parte di una categoria professionale che sta dimostrando, anche nella nostra città, alto senso di responsabilità, competenza, spirito di squadra. Un gruppo che – dichiara Zangaro – deve perciò continuare a dimostrare unità fino al prossimo 1 giugno, come indicato dal governo nazionale, anche se ciò è molto difficile alla luce delle numerose difficoltà che tutti gli operatori si trovano ad affrontare. Di qui il mio appello che rivolgo altresì al Sindaco – prosegue Zangaro – affinché si renda portavoce del diffuso malessere che ormai ha pervaso il nostro comparto professionale, certamente non secondario a nessuno per ruolo sociale svolto e fonte d’occupazione per tanti concittadini e rispettive famiglie. Il Comune dovrebbe farsi carico delle istanze provenienti dal nostro mondo, ideando anche interventi di sgravi fiscali da adottare in previsione della prossima riapertura. Non possiamo pensare di farcela da soli senza un adeguato supporto istituzionale. Solo tutti insieme ce la potremo fare”.
Un messaggio dai toni cordiali, questo a firma di Terry Zangaro, ma chiaro nella sua essenza: ognuno è chiamare a fare la sua parte, ed i barbieri e parrucchieri della città non possono essere abbandonati al loro destino.
Fabio Pistoia