Una estenuante campagna elettorale,iniziata subito dopo il Referendum sulla Fusione, è finalmente conclusa. Ora si aspetta il Responso delle Urne.Noi cristiani nella comunità siamo consci dell’avvertimento di Gesù, il quale per noi è stato molto chiaro:<< Se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è quì,oppure è là, non credeteci, perchè sorgeranno falsi cristi e falsi profeti (Mt.24,23-24)>>.
Purtroppo nei momenti di crisi , diventa spasmodica nel popolo la ricerca di un liberatore, quasi messianico,che ponga immediatamente rimedio alla situazione di degrado, alla corruzione e al dilagare del male nella nostra emergente comunità di Corigliano Rossano. Di questa circostanza ne hanno approfittato falsi cristi che da palchi improvvisati e microfonizzati ci hanno ingannato con promessa di un definitivo cambiamento delle strutture che reggono la società, con una azione moralizzatrice che porterà a radicali purificazioni nello sradicare il male,cancellando quello che è stato fatto prima del loro avvento e per inaugurare con loro una stagione duratura di sicura trasparenza,onestà e giustizia in cui il cittadino si senta unico sovrano e padrone di ogni scelta.
La Storia ,maestra di vita,insegna, che quando a questi salvatori è stato dato credito, la situazione del popolo,anzichè migliorare,è sempre peggiorata e spesso questo emergente liberatore si rivela un parassita e a volte anche un dèspota.
Sarebbe da insensati negare li male dilagante e palese, la corruzione dei politici che con sfacciataggine hanno paralizzato e paralizzeranno la nostra crescita umana e sociale. Si è intuito dai loro comizi la voracità e il cinismo, da politici di turno, che intendono trasformare le istituzioni sorte per il bene della comunità, in organizzazioni onnivore in cui il bene è solo il loro interesse ed il vero è solo quello che per loro è utile.
La tentazione, antica come il mondo, sarebbe di estirpare subito, anche in modo rivoluzionario, questa situazione, ma già Gesù ostacola lo zelo giustizialista dei suoi discepoli, pronti ad invocare << un fuoco dal cielo (Lc.9,54)>> per distruggere chi ostacolava i loro piani. Nella parabola della zizzania Gesù afferma che ancora più pericolosa del seme tossico mescolato con il buon grano è l’azione degli zelanti servitori che vogliono estirparlo e per questo Lui lo impedisce <<perchè non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradicate anche il grano (Mt.13,29)>>. Gesù ci chiede quindi di essere pazienti e di rimandare la selezione alla mietitura, quando sarà evidente quello che è seme buono che alimenta la vita e quello che è nocivo e la intossica.
Gesù scoraggia noi, suoi cristiani, dall’erigerci a giudici, invitandoci a sostituire l’impazienza di chi vuol vedere tutto e subito con l’impegno a collaborare sempre per far fiorire solo situazioni di bene che frenino e ostacolino il dilagare del male. Se l’albero non porta subito i frutti desiderati Gesù non lo taglia, ma fa di tutto perchè la linfa vitale continui a scorrere per portare poi frutto (Lc.13,6-9).
Si sa che il processo di maturazione degli individui è lento e richiede tempo. Ogni accelerazione ha solo effetti devastanti e Gesù si richiama alla natura dove << il terreno produce spontaneamente prima lo stelo ,poi la spiga ,poi il chicco pieno nella spiga (Mc.4,28)>>. Solo allora, <<quando il frutto è maturo (Mc.4,29)>>,arriva la mietitura. Se si elimina lo stelo perchè ancora senza frutto significa rovinare tutto il raccolto.
Certo avere la pazienza di rispettare il ritmo di crescita della società non significa abdicare alle nostre responsabilità di cristiani o cadere nel pessimismo di chi sentenzia che il mondo mai cambierà ma siamo chiamati come battezzati nell’Oggi dell’Uomo a collaborare con tutti e sempre alla Azione Creatrice di Dio per trasformare il mondo secondo il suo Progetto di Amore.
Corigliano Rossano 08.06.2019 Franco Palmisano