Non c’è di certo una plausibile giustificazione ad alcun tipo di morte, né un’età adatta per andar via. Il dolore è sempre tanto per chi resta, unitamente alla memoria e al ricordo di una vita spezzata. Tuttavia, se si muore a soli 38 anni, e dunque nel fulcro dell’esistenza, e questo avviene per l’ormai odioso Covid, allora sì che il cordoglio è immenso, insieme alla rabbia per tale dipartita.
È quanto accade in queste ore a Schiavonea, popolosa frazione del comune di Corigliano Rossano, poiché una sua giovane figlia, Carmela Santella, è deceduta presso l’ospedale Annunziata di Cosenza dopo aver contratto il temibile virus. Una donna da tutti ricordata sempre con il sorriso e in giro con la sua inseparabile bici, conosciuta e benvoluta come l’intera famiglia.
Ed è proprio dai suoi affetti più cari, legittimamente piombati nello sconforto più totale, che giunge, per bocca della sorella Filomena, che ringraziamo, una preziosa testimonianza sul “calvario” vissuto da questa povera donna.
“Mia sorella, da un un’influenza che era iniziata da tre giorni, lo scorso 25 novembre, nelle ore del pomeriggio, ha iniziato a chiamarmi per dirmi che non riusciva più a respirare. Alla mia richiesta se stava facendo una cura, mi ha risposto che non ce la faceva più ad aspettare e le dovevo chiamare l’ambulanza, cosa che ho fatto. Carmela è stata portata a Rossano, dove le è stata eseguita una Tac dalla quale si è evinta la presenza di qualche macchia ai polmoni. Trasportata a Cosenza – così prosegue il racconto della sorella – e arrivata al pronto soccorso, le è stato effettuato il tampone, risultato positivo, e lei faceva fatica a respirare, nonostante l’ossigeno applicato a seguito del ricovero, anche se riusciva a parlare al cellulare. Trascorsi tre giorni, però, non riuscivo più a comunicare con lei telefonicamente. Poi, dal 29 novembre e fino a ieri sera alle 20, è stata intubata, finita in coma farmacologico a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Tutti i giorni, infatti, i medici ci riferivano che la situazione era molto critica. Il Covid le aveva preso l’80 per cento dei polmoni. Questo è quanto successo a mia sorella, di soli 38 anni, che non aveva mai avvertito nulla prima di questo maledetto virus che l’ha presa e uccisa”.
Una testimonianza forte ma utile, per comprendere fino in fondo la perfidia del male del nostro tempo.
Fabio Pistoia