Credetemi, a questo punto della storia ogni volta che sento pronunciare la parola “sanità” mi vien voglia di mettere mano alla pistola, soprattutto quando vedo erigere barricate di retorica da parte di medici e politici locali d’ogni colore, che quasi come un sol’uomo continuano a sostenere, contraddittoriamente e in nome del consueto “non si tocca la salute!”,
l’utilità dell’ospedale unico e allo stesso tempo la necessità di evitare la chiusura di alcuni reparti di questo o piuttosto di quell’altro ospedale, senza forse capire che chiusure e spostamenti sono il superamento di quei campanilismi, di quegli interessi personali e di quegli sprechi che tanto hanno danneggiato la sanità in passato.
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