Dopo la tappa romana e bolognese, è approdato a Bari l’AgriAcademy di Ismea, il progetto di alta formazione realizzato in collaborazione con il Mipaaft con l’obiettivo di avvicinare gli agricoltori under 41 alle tematiche dell’Agricoltura 4.0, della digital transformation, dell’export management e del marketing, lavorando alla costruzione di veri progetti. Circa 50 i giovani imprenditori presenti che, nel primo giorno della maratona, hanno presentato 16 concept di agricoltura innovativa, diventati 4 dopo una selezione non competitiva effettuata dagli stessi, destinati a trasformarsi in veri progetti di impresa.
Tra i progetti selezionati anche “Healthy Smiling”, firmato a più mani da tre giovani imprenditrici agricole pugliesi e calabresi che hanno lavorato in team. Si tratta Milena Mastropierro di Bari, Stella Algieri di Corigliano Rossano e Costantina Tavani di Foggia. Per avere maggiori informazioni su questa interessante iniziativa e sull’impatto sociale ne abbiamo chiesto di più alla dott.ssa Stella Algieri, conosciuta e stimata operatrice del settore, che si distingue per la sua intraprendenza, il suo coraggio e la sua ferrea volontà di ‘fare squadra’ per promuovere il territorio.
“Il nostro è progetto di cura e salute che si realizza attraverso la produzione di prodotti sani e dall’alto valore nutrizionale, per amanti del wellness e per chi ha poco tempo per cucinare, realizzati con l’utilizzo di micro-ortaggi. Abbiamo perciò ideato un carrello di prodotti nutraceutici che si vende in farmacia e parafarmacia, per chi ha una vita veloce ma non vuole rinunciare alla genuinità dei prodotti locali. Com’è noto, il regime alimentare influisce, talvolta in modo sensibile, sulla salute degli individui e delle comunità. Esso – spiega Stella Algieri – può comportare: carenza acuta o cronica di nutrienti essenziali, eccessi e squilibri nutrizionali quali fattori di rischio per l’insorgenza di malattie metaboliche e degenerative; ingestione di elementi nocivi naturali e non (microrganismi, contaminanti ambientali, da trattamento, da processo ecc.). Nell’ultimo periodo, infatti, i casi di tumori e cancro alla mammella, all’endometrio, al fegato, al pancreas e alla prostata spesso legati al diabete sono aumentati in modo esponenziale. Per questo la soluzione più giusta è quella di mangiare in modo sano, con un buon apporto di cereali integrali, frutta e verdura, ricchi di fibre utili a riequilibrare la flora intestinale, ripulire il corpo dalle tossine e responsabili di un buon indice glicemico”.
“La nostra ideazione di prodotti nutraceutici – prosegue Stella Algieri – è pertanto il risultato di uno studio che ha visto al suo interno professionisti in grado di trarre da questo nuovo settore di ricerca componenti del cibo che hanno un valore importante per la salute. Insomma sostanze che hanno origine dalle piante che possono avere appunto un valore salutistico. Per esempio i glucosinolati contenuti nei brassicaceae e quindi nei broccoli e nei cavoli sono sostanze che possono avere un alto valore nutraceutico perché si è visto che sono utili nella prevenzione del rischio cardiovascolare. Nel caso dello sport, i nutraceutici possono essere utilizzati anche per migliorare alcune caratteristiche che intervengono nelle loro prestazioni, in particolare consideriamo gli acidi grassi omega-3 (derivati di solito dal grasso dei pesci e possono diminuire lo stato infiammatorio dell’organismo), i policosanoli (presenti in particolare nelle cere della canna da zucchero) e di tre polifenoli (i flavanoli del cacao, presenti in the, uva, albicocche, pesche)”.
Non resta dunque che complimentarci con questa giovane concittadina per la brillante intuizione avuta insieme alle sue colleghe e coglierne al più presto i risultati benefici per la salute.
Fabio Pistoia