Graziano solleva dubbi anche su legittimità incarico: «Assunto come “manager” di ospedale territoriale».
CORIGLIANO-ROSSANO – Giovedì 21 Aprile 2022 – «La disorganizzazione imperante, perdurante e vergognosa degli ospedali spoke di Corigliano-Rossano ha una responsabilità che è anche un peccato originale: l’incapacità e l’assenza decisionale della direzione sanitaria del presidio.
In questi anni, soprattutto quelli imperversati dalla pandemia, abbiamo assistito a momenti di grottesca gestione manageriale con reparti che venivano chiusi e poi subito dopo riaperti in base al volume di richieste di ferie o di congedi per malattia pervenute in direzione da parte del personale ospedaliero, senza un minimo di strategia, senza la benché minima capacità di trovare una soluzione che potesse alleviare i disagi per l’utenza. Di fatto noi utenti dell’area ionica ci troviamo a pagare fior di stipendi ad una direzione sanitaria ospedaliera che è improduttiva sotto ogni punto di vista; che è spesso assente da tutti i tavoli di crisi che interessano i nosocomi; che ha prodotto solo disagi».
«Per questo, credo sia giunto il momento di chiudere questa parentesi di inefficienza e insipienza e di rimuovere il vertice dirigenziale a capo dello spoke di Corigliano-Rossano. Del resto l’attuale diesse venne assunto nel lontano 2005 quale direttore dell’ospedale territoriale di Corigliano per poi ritrovarsi, non si sa per quale strano algoritmo, a dirigere, dopo l’unificazione dei presidi di Corigliano e Rossano, un ospedale complesso. È legittimo?»
È quanto evidenzia il Presidente del Gruppo UDC in Consiglio regionale e componente della Terza Commissione Sanità, Giuseppe Graziano.
«Condivido a pieno perché mi creano preoccupazione da cittadino che vive nella Sibaritide, ancor prima che da rappresentante istituzionale, la denuncia del parlamentare di Alternativa, Francesco Sapia, sulla misteriosa e improvvisa chiusura del reparto di Pneumologia del “Giannettasio”, nonostante l’imperversare ancora del Covid, contro la quale non è stata data alcuna soluzione da parte della direzione sanitaria ospedaliera. Non una parola né una strategia risolutiva. Così come condivido la presa di posizione del collega consigliere regionale Davide Tavernise contro il disordine imperante che regna nel management del presidio spoke. Sono cose che lamento e denuncio da anni e che spero, ora, possano giungere ad una resa dei conti. Questo grazie anche alla presa di posizione chiara, ferma e decisa del presidente Occhiuto pronto a “tagliare le teste” improduttive ai vertici degli ospedali calabresi. Sicuramente una di queste è quella del direttore sanitaria dello spoke di Corigliano-Rossano. Che ancora oggi, nel pieno di una vertenza che riguardava lavoratori dell’indotto ospedaliero del suo presidio, ha fatto perdere le sue tracce. Non è possibile. Non è tollerabile. Non è assolutamente giustificabile un tale atteggiamento che è continuo e costante da oltre un decennio. L’utenza di questo territorio che quotidianamente accede ai servizi degli ospedali “Compagna” e “Giannettasio” hanno bisogno di ricevere servizi e di non trovarsi ad affrontare situazioni spiacevoli che potrebbero essere superate semplicemente con un piano di gestione ordinario. A fare più rabbia e ad accentuare la convinzione di un cambio apicale è che in altri presidi ospedalieri della provincia e della regione, dove ancora manca la figura dirigenziale, situazioni paradossali come la chiusura di un reparto causata dalla simultanea assenza di medici non accadono. Eppure, quelle sulla gestione del personale, sono nozioni basilari che insegnano ai corsi abilitanti agli incarichi manageriali. A Corigliano-Rossano, invece, tutto diventa disagio. E questa non è la sanità che meritiamo». ©CMPAGENCY