Come è potuto accadere? Cosa ha strappato la giovane vita di Luca che scoppiava di forza, di bellezza e di solarità? Dov’era Dio in quel momento di dolore nel quale sei passato dalla vita alla vita eterna?
Credo che Dio stia piangendo con tutti noi per questo. Si, credo che questo sia il dramma infinito della libertà dell’uomo. Dio ci affida, ci regala la vita perché il mondo la custodisca e la porti alla sua completa realizzazione. La vita ha custodito la tua grandezza e forza ma la vita ha anche trovato spazi di fragilità nella tua carne e lì ha potuto seminare la morte. Era in cammino per costruire il suo futuro di gioia e ha incontrato la morte facendoci sperimentare la durezza della vita. Troppo giovane, troppo vivo, troppo sorridente, troppo affezionato agli amici e generoso nel costruire il suo futuro. Solo Dio può accogliere anche la nostra rabbia per un perché che non trova risposta! Un’ultima parola vorrei rivolgere ai genitori di Luca. Vorremmo esservi così vicini – con la preghiera e l’affetto – da alleviare almeno un poco la vostra sofferenza. Vorremmo che non vi sentiste soli nel vostro dolore, ma sapeste che la comunità vi è vicina. Ma soprattutto vi chiediamo con tutto il cuore: continuate a custodire dentro di voi l’amore e la stima per la vita; ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno della vostra testimonianza; proprio perché sappiamo quanto la vita vi ha percosso, abbiamo bisogno che nonostante tutto voi diciate a noi che è giusto sperare. Buon viaggio Luca, ti benediciamo, e tu da lassù benedici i nostri passi. Il nostro saluto allora non è un addio, è un arrivederci per camminare un giorno insieme nell’ “Amore” eterno.
francesco caputo