Sig. Sindaco, capisco la difficoltà e gli enormi sforzi che si stanno facendo, ma non si può tacere difronte all’evidenza: non è possibile pensare di contenere i contagi se non si riesce nemmeno a gestire i contagiati. Mi riferisco al caso scoppiato oggi in un palazzo dello scalo. Non posso ancora credere che, dopo 1 settimana dal tampone positivo, dopo l’aggravamento delle condizioni di un paziente, si possa lasciare un intero palazzo senza controlli e monitoraggio.
Mi spiego meglio: non si può permettere a chi ha potuto avere contatti con persone colpite dal virus di andare a fare la spesa o ancor peggio andare al lavoro. Non è possibile pensare che si possa bloccare l’avanzata del virus gestendo gli ammalati che arrivano, ormai in condizioni critiche, all’ospedale facendogli un tampone, risanando ripetutamente il pronto soccorso, e trasportando il paziente, fino a quando sarà possibile, all’ospedale di Cosenza.
E’ evidente che, per ridurre i contagi, bisogna necessariamente attivare un controllo puntuale delle persone che sono state a contatto o nelle vicinanze di persone contagiate. Altrimenti questi, fino a quando non avvertiranno i primi sintomi, rischiano di contagiare altri e altri. Se queste persone non vengono monitorate, assistite nel fare la spesa e non gli saranno garantita l’astensione obbligatoria al lavoro, bloccare strade e vie risulterà poco utile alla causa. La prego, lei che è l’unico politico oggi presente, l’unico che ancora mantiene un contatto diretto con la cittadinanza, cerchi di farli ragionare.
Per il Pretriage si attende l’arrivo di medici, per la Sub-intensiva la realizzazione, per la terapia intensiva nemmeno a parlarne, ma un controllo più serio e rigoroso sulla diffusione del contagio sarebbe già un punto di inizio, che necessità, qui il dubbio, di persone capaci di assumersi delle responsabilità. Il rischio è che questa gestione diventi una lenta e dolorosa attesa verso il contagio totale o quasi della cittadinanza intera.
Libero Pensatore