A Corigliano – luogo dove abitualmente i fatti di cronaca e gli eventi poco lieti non mancano mai – la notizia del giorno è il sequestro della spiaggia del noto lido “Nettuno” da parte della Polizia di Stato e della Guardia Costiera su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari. Notizia così sconcertante da far scendere in strada, a mo’ di sit-in di protesta sul lungomare e nello spiazzo antistante il medesimo lido, un numeroso gruppo di residenti e turisti in segno di solidarietà con la famiglia Carelli, titolare di questa struttura che ha fatto la storia del borgo marinaro e turistico di Schiavonea.
Legittimo e meritevole di rispetto il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine nell’adempimento delle proprie mansioni, comprensibile lo sdegno e l’amarezza dei titolari e dello staff della struttura, nonché degli abituali avventori del “Nettuno”. Nel registrare l’accaduto, dalla famiglia Carelli e dai loro legali ci si è affrettati a produrre la documentazione che attesterebbe il rispetto delle normative vigenti in materia al fine di contestare l’odierno sequestro.
Secondo la tesi dei titolari del “Nettuno”, non ci sarebbe stata nessuna violazione. Cosa sarebbe accaduto, allora? Forse un mancato ritardo e/o omissione di apposite comunicazioni da parte dei preposti uffici comunali alle competenti Autorità, tanto da spingere l’imprenditore Mirko Carelli a formulare un pubblico appello al Sindaco Flavio Stasi affInché intervenga in merito? Vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi della vicenda, poiché gli stessi legali hanno già chiesto il dissequestro della struttura.
A chi scrive non rimane altro che constatare come sia avvilente – comunque e in ogni caso – assistere alla conclusione di una stagione estiva con simili avvenimenti e al conseguente danno per l’immagine, l’economia, il turismo della città.
Fabio Pistoia