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La Statale 106 sta diventando la strada degli orrori. Sono sempre più le tragiche notizie di incidenti che avvengono di giorno o di notte, spesso per il cattivo stato della strada. Interi tratti della SS 106, di notte, rimangono totalmente privi di illuminazione, altri invece sono ormai tristemente famosi le buche, presenti da tempo e mai riparate. Un esempio su tutti il tratto che permette di raggiungere uno dei due presidi ospedalieri della zona, cosa che causa non pochi disagi ai privati, ma anche alle ambulanze del servizio sanitario.
Ormai è una vera e propria “emergenza viabilità”, connessa ai numerosi problemi, tristemente noti, della Statale jonica, conosciuta come la strada della morte.
Di fronte a queste cose, spesso, ci si sente impotenti. Gli abitanti locali, fortunatamente, hanno deciso di non darsi per vinti e di non stare con le mani in mano. Alcuni sono attrezzati nel migliore dei modi per aiutarsi a vicenda, anche con solo un compressore portatile per riparare una foratura a una ruota, ma stanno anche facendo pressione sul mondo della politica.
È il caso del movimento CoRo di Moderati, di Corigliano-Rossano, che cerca di far conoscere al mondo non solo la mancanza di infrastrutture, ma anche l’assenza di manutenzione su quelle esistenti, come la Statale 106.
Il referente del movimento, Gianpiero Dardano, ha sottolineato come l’amministrazione comunale non potrà esimersi dal cercare soluzioni allo spinoso problema, che pone a rischio non solo l’ordine pubblico, ma anche la salute e la vita degli automobilisti. L’amministrazione dovrà essere in grado di riprendere il controllo della situazione, intercettare i fondi necessari e iniziare a risolvere il problema.
Anche l’associazione Fidelitas, sempre di Corigliano-Rossano, ha deciso di entrare nella discussione, sottolineando come la strada, in particolare nella contrada Santa Lucia, vada messa in sicurezza, intervenendo subito per ripristinare il manto stradale. L’associazione ha anche specificato che si tratta di un tratto particolarmente trafficato, anche da mezzi pesanti e bus, che possono ulteriormente peggiorare la situazione.
Si tratta di un ramo di strada tristemente noto, per via di molti incidenti mortali.
La sicurezza è il problema principale, ma non il solo. Tutta la regione si merita dei collegamenti sicuri e strategici con il resto della regione, fondamentali se vuole continuare a crescere, economicamente e socialmente.
Nell’ultimo periodo qualcosa si è mosso: Elisabetta Barbuto, membro della Commissione trasporti della Camera dei Deputati, ha incontrato i vertici dell’ANAS per discutere della Statale 106. L’incontro è stato pensato in preparazione di un altro, ugualmente importante, a livello nazionale con tecnici dei Ministeri coinvolti. Aumentano anche altri tipi di iniziative a Corigliano Calabro per parlare della questione.
In Calabria, la SS 106 non è la sola strada famosa per la sua pericolosità, visto che la regione ospita ben cinque delle strade più mortali del Paese. Per questo, la Fondazione ANIA insieme all’Arma dei Carabinieri, ha promosso la settima edizione di “Adotta una strada”. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione della cittadinanza e informare le istituzioni, anche grazie a flash mob, comunicati stampa ed eventi in piazza.
I costanti incidenti fanno capire quanto sia importante intervenire in tempo, per evitare altre morti o anche drammatici infortuni.