Sembra sia trascorsa un’eternità, eppur è accaduto e anche nei recenti anni. Sovente, difatti, in lungo e in largo del territorio comunale di Corigliano Calabro (e poi di Corigliano Rossano), si scorgeva un uomo di Legge, un Comandante di nome e di fatto,
al servizio di cittadini e territorio. Un uomo gentile e probo, col quale non era per nulla difficile imbattersi: nelle strade, nelle piazze, nelle pubbliche manifestazioni come, e perlopiù, nelle situazioni di difficoltà.
Il suo nome è Arturo Levato. Avvocato e figura integerrima al servizio dello Stato, già Comandante del Corpo di Polizia municipale, il cui cognome, guarda caso, rivela questa tra le sue principali virtù: amava sempre ‘levarsi’, nell’adempimento quotidiano dell’attività, e controllare, con le donne e gli uomini del medesimo Corpo, quartieri e situazioni. Al di là delle scrivanie d’ufficio, della burocrazia, della teoria, s’ergeva, con spontaneità, attuando la pragmatica concezione del pubblico ufficiale.
Perché è entrato nel cuore di tanti? Per chi scrive, non è stata impresa ardua: ne ho sempre ammirato l’entusiastica immedesimazione in un ruolo che non conosceva limiti di tempistica e modalità di svolgimento e con lui ho intessuto, fin da subito, un sincero rapporto. La cordialità insita nel contatto ogni dì con i cittadini, nonché una particolare attenzione agli anziani e ai ‘deboli’ della società, è tra le qualità dell’uomo. Altro aspetto colto è, certamente, la fattiva e proficua collaborazione instaurata con tutte le Istituzioni a ciascun livello e le Forze dell’ordine in primis: a mo’ d’esempio, il clima propositivo e di capillare attenzione al territorio portato avanti congiuntamente col già Comandante dei Carabinieri di Corigliano, Capitano Cesare Calascibetta, altro esempio di persona dedita all’assolvimento della “missione” ricoperta con eccezionale rigore.
S’avverte, oggi, la mancanza di Levato. La presenza, fisica e morale, non è dote in vendita e non si dimentica con “colpi di spugna”. Tutt’altro. La distanza fortifica e il mutamento porta ad inevitabili considerazioni.
D’altronde, ciò non stupisce. È tutta la famiglia del protagonista di queste poche righe ad essere nota e stimata per la sua totale aderenza, come stile di vita, ai valori di giustizia e legalità. Non poteva diversamente essere in colui il quale, con la sua semplicità, s’è imposto per autorevolezza, dall’impegno profuso per il rispetto delle norme del Codice della strada alla cura e all’assistenza della comunità negli avversi eventi climatici. Arturo Levato, il Comandante che scendeva in strada.
FABIO PISTOIA