Una spirale di sevizie senza fine. Per dieci lunghi anni ha subito le violenze dei propri aguzzini. Costretta a consumare rapporti con oltre cento clienti. Uomini disposti a pagare cifre a partire da 30 euro per poi crescere in base al numero dei ‘partecipanti’ alle orge. Sesso di gruppo a cui doveva sottoporsi lasciandosi stuprare in alcune occasioni anche da 20 ‘clienti’ nella stessa abitazione.
Il tutto per ottenere il silenzio sul proprio tradimento. La vittima, una trentenne albanese, ha taciuto per 10 lunghi anni. Da quando era poco più che maggiorenne aveva intrapreso una relazione extraconiugale con un corissanene. L’amante l’aveva indotta a prestarsi al ‘gioco’ della schiava e del padrone fino a ridurla realmente in condizioni di schiavitù. Quando il suo compagno partiva per lavoro, veniva prelevata con la forza da casa, abbandonando a se stessi i suoi due bambini e portata in un appartamento in cui diventava oggetto di ripetuti stupri e torture al fine di assecondare le perversioni del suo ‘secondo fidanzato’, dei suoi parenti, dei suoi amici e degli ‘avventori’ che si susseguivano di volta in volta. Solo dieci giorni fa ha deciso di denunciare tutto. Aveva ormai svelato l’inconfessabile segreto al suo compagno e ai suoi familiari. Forte del loro sostegno è riuscita a svegliarsi da un incubo che sembrava interminabile. Le minacce erano all’ordine del giorno, riguardavano la possibilità di divulgare in rete i video dei suoi rapporti sessuali fino a degenerare nell’intimidazione più grave per la giovane madre: “Uccidiamo tuo figlio”. Un bimbo di soli 5 anni nato nel corso dell’inenarrabile disavventura. A descrivere i dettagli delle indagini condotte con solerzia e coordinate coordinate dal Sostituto Procuratore Gallone sotto le direttive del Procuratore Capo di Castrovillari Eugenio Facciolla, sono stati il dirigente del commissariato di Polizia di Rossano Cataldo Pignataro e il dirigente della squadra mobile Fabio Pignataro che hanno illustrato il quadro di crudeltà estrema in cui è maturata la vicenda. In manette sono finiti noti imprenditori ed ex imprenditori con precedenti penali: P.L.G, S.G., W.O., G.M, S.B., tutti di Corigliano Rossano.