Un cittadino che non conosce la situazione della sanità in Calabria, leggendo il suo intervento, Signor Presidente, troverebbe “appassionanti” le sue parole su questo gravoso problema nella nostra Regione. Lei nei mesi scorsi aveva annunciato una delibera di giunta che fa leva su una legge di circa 30 anni fa e ha promesso la costruzione di 4 nuovi ospedali in Calabria. Ma la realtà della nostra Regione, come lei ben conosce, è diversa! Lei nei mesi passati ha descritto un futuro radioso, 702 milioni per una sanità al pari con le altre regioni.
Come mai Signor Presidente se alla Regione Calabria ci sono soldi da investire sulla sanità, la gente continua a scappare dalla Calabria per curarsi fuori regione? Perché bisogna attendere mesi per esami diagnostici che potrebbero salvare la vita di molti pazienti? Perché ogni giorno si paventa la chiusura di un ospedale, spoke, reparto? Perché i nostri ospedali finiscono spesso sulle Tv nazionali con immagini raccapriccianti delle nostre strutture? Perché si accorge solo ora che la gestione commissariale del governo nazionale non ha prodotto benefici? Troppe domande, Signor Presidente, come mai solo ora rileva in modo così deciso il problema della sanità, forse perché ci avviciniamo alle consultazioni regionali? Ai calabresi non interessano le polemiche, gli atti, il commissariamento, ai calabresi interessa essere curati in strutture dignitose. Signore Presidente, forse si è accorto troppo tardi della situazione drammatica della sanità nella nostra Regione, il tempo delle promesse è finito, si ricorda le sue perplessità sull’ospedale di Cosenza, ritenendo che le responsabilità fossero del Comune, forse perché a governo della Città di Cosenza c’è un sindaco di segno politico opposto, che ha già annunciato la candidatura alle prossime consultazioni regionali? Forse perché c’è un vento nuovo pronto a partire dalla Città dei Bruzi, di Alarico, di Ciardullo, un vento pronto a portare “il cambiamento” alla Regione Calabria.
francesco caputo