“I pensionati sono allo stramo, non riesco più ad arrivare a fine mese, ecco perché stiamo raccogliendo le firme per chiedere al presidente Renzi di reintrodurre una vecchia legge che prevedeva “il taglio della testa a chi raggiungeva l’età di 60 anni”.
Indubbiamente l’iniziativa del Comitato spontaneo dei pensionati coriglianesi, che ha tra i suoi coordinatori l’ex sindacalista, Franco Le Pera, ha il sapore della provocazione, tenuto conto del fatto che nel nostro Paese non esiste la pena di morte, ma Le Pera a tal proposito afferma: “La nostra indubbiamente è una provocazione, però è necessario che il presidente Renzi, insieme al sindaco Geraci e al presidente della regione Oliverio, siano a conoscenza delle gravi difficoltà in cui si dibattono da tempo ormai, non solo i pensionati calabresi, ma tutti quelli che vivono in Italia. Il motivo che ha spinto il Comitato spontaneo ad avviare questa petizione è da mettere in relazione – afferma ancora Le Pera – ai continui prelievi che Stato centrale, Regione e Comune fanno dalle tasche di noi poveri pensionati. Il Governo blocca la rivalutazione delle pensioni in relazione al costo della vita, la Regione ha provveduto con urgenza a far pagare il ticket sui farmaci salva-vita, poi c’è da pagare la tassa sulla prima casa, nonché la Tasi, la Tari e dulcis in fundo il recente aumento sui tributi comunali del 30%. Che dire poi dei criteri che sono alla base del pagamento della Tari, dove un pensionato che vive da solo in una casa di 150 mq è costretto a pagare cifre esagerate, che noi riteniamo assolutamente ingiuste. Da qui la nostra “provocazione” perché noi non ce la facciamo più, siamo ridotti alla fame. Ecco perché – conclude Le Pera – con il “taglio della testa” i nostri governanti non dovranno più sforzarsi per trovare le cifre per pagare le nostre pensioni, avendo così maggiori somme per poter aumentare il loro vitalizio”.
Giacinto De Pasquale