“Il mio caso, ma soprattutto il risultato favorevole che oggi ho conseguito nelle aule di giustizia a supporto delle mie tesi, rappresenta un accorato appello che rivolgo a tutte le donne che hanno subìto o continuano tuttora a subire atti persecutori e vessazioni d’ogni sorta, a denunciare. Non tenetevi tutto dentro, denunciate, denunciate e chiedete aiuto. La nostra è una battaglia di civiltà e dignità”.
Lei è una giovane donna, nota e stimata avvocatessa del Foro di Castrovillari, che ha chiesto e ottenuto giustizia per difendersi dal suo ex compagno, anch’egli di professione legale e appartenente al medesimo Foro. E difatti L.R.B. (queste le iniziali della protagonista, suo malgrado, della vicenda), a seguito di giudizio immediato emesso nei confronti del suo già compagno nonché collega (F.P.O, queste invece le iniziali dell’imputato), le sue tesi se l’è viste riconoscere in larga parte e in tempi relativamente brevi (due anni). Argomentazioni sostenute, con la consueta competenza e professionalità, dal difensore della donna, l’avvocato Antonio Pucci del Foro di Castrovillari.
Lo scorso 19 luglio, presso il Tribunale di Castrovillari, il collegio giudicante (presidente: dottoressa Giuseppa Anna Ferrucci) ha emesso sentenza di primo grado nei confronti dell’uomo, ritenendolo colpevole dei reati di stalking e lesioni e pertanto condannandolo alla pena di un anno di reclusione (pena sospesa) oltre al pagamento delle spese processuali. F.P.O. è stato invece assolto dal reato di tentativo di violenza sessuale.
Il gip, dottoressa Letizia Margherita Benigno, aveva applicato nei suoi confronti anche la misura cautelare (tenersi a un chilometro di distanza dalla donna), misura per la quale adesso è stata dichiarata cessata l’efficacia. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna di 3 anni nei confronti dell’uomo. Lo stesso avvocato nonché ex compagno della donna, al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche che si equivalgono però con l’aggravante del legame affettivo, dovrà risarcire quest’ultima per i danni arrecati.
La conclusione dell’iter di tale delicata vicenda, pur se ancora al primo grado di giudizio, non può che far tirare un sospiro di sollievo e registrare la comprensibile soddisfazione della giovane professionista che, ancora una volta, invita tutte le donne al “coraggio nel denunciare quanti attentano alla nostra sacrosanta libertà”.
Fabio Pistoia