Lunedì 13 ottobre, alle ore 18.00, si è inaugurato il Bicentenario di Don Bosco al Teatro San Carlo di Napoli: una manifestazione che rimarrà impressa nella memoria e nella storia salesiana. Nel teatro un tripudio di gioia e di emozioni quando la famiglia salesiana, proveniente dagli Oratori del Sud Italia, Albania e Kossovo, si è ritrovata, per partecipare alla manifestazione, nel teatro lirico tra i più antichi e più belli del mondo.
Le massime cariche civili e religiose hanno presenziato all’evento che ha avuto come motto “Come Don Bosco educhiamo alla bellezza”; pertanto, durante la manifestazione, sono state proiettate tre storie di bellezza educativa, tre storie commoventi di tre giovani, Al Amin, Nando e Salvatore, che sono riusciti a dare una svolta alla loro vita sbagliata quando hanno incontrato Don Bosco, quando hanno conosciuto la bellezza del suo messaggio educativo che i Salesiani attualizzano nelle periferie del mondo, tra gli ultimi, tra gli strati più diseredati della società.
La giornalista del TG1, Maria Soave, ha coordinato la serata che si è aperta con gli interventi dell’Arcivescovo di Napoli, Card. Crescenzio Sepe, del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, dell’Ispettore dell’Italia Meridionale, don Pasquale Cristiani e dell’Assessore alla cultura del Comune di Napoli, Gaetano Daniele. Quest’ultimo ha sottolineato che questo evento si è voluto celebrare nell’ambito del Forum Universale delle Culture perchè la figura di Don Bosco più di tutte esprime i valori universali della cultura: la memoria e il futuro, quell’andare verso i giovani per insegnare loro, per accendere in loro un fuoco verso la conoscenza, verso il bene, perchè nella lotta contro il degrado si possa affermare la bellezza nella loro vita per sempre.
Don Pasquale Cristiani, nel ringraziare tutti per essere giunti così numerosi da ogni realtà salesiana dell’ Ispettoria Meridionale, ha affermato come è possibile educare oggi con il carisma di Don Bosco, con lo stile adottato dal Santo fondatore: “Come Don Bosco con i giovani e per i giovani”. Educare i giovani al bello, aiutarli a mettere a frutto i loro talenti, far comprendere loro il nesso tra la bellezza e la realtà e, quindi, il senso della vita, questo è il sogno più grande di Don Bosco. “E’ importante – ha affermato l’Ispettore don Pasquale nelle sue conclusioni – essere educatori appassionati, credibili, capaci di comunicare non solo delle idee, ma un’esperienza. Grazie soprattutto a voi giovani che siete la nostra vita, il senso vero della nostra missione e grazie a tutti coloro che, nella difficile arte di educare, donano la vita”.
Il Presidente del Senato, dott. Pietro Grasso, nel suo intervento al Teatro S. Carlo, ha raccontato altre storie di bellezza vissute durante la sua vita di magistrato. Il Senatore ha affermato che la sua formazione salesiana, il clima bellissimo di fiducia vissuto negli ambienti salesiani gli hanno permesso di cogliere il valore principale del messaggio di Don Bosco di credere nei giovani e di fare del suo cammino assieme a loro la missione della sua vita.
Don Carlo Nanni, il Magnifico Rettore dell’Università Pontificia Salesiana, ha messo in evidenza, tra le bellezze, il volontariato, quello, ad esempio, che i giovani sperimentano negli oratori per altri giovani e, ancora, il volontariato dei “giovani della pala” che ripuliscono Genova dal fango. Il volontariato, ha sostenuto don Carlo, è il dono di un po’ di sé perchè ci sia più legalità, più giustizia, un buon ambiente per tutti e più dignità umana. Don Carlo ha continuato mettendo in evidenza la bellezza del vangelo, delle beatitudini, della presenza di Dio che come un padre ci accompagna, della presenza di Gesù che come compagno cammina con noi tutti i giorni della nostra vita.
Il messaggio della buonanotte è stato affidato al Vicario del Rettore Maggiore, don Francesco Cereda, che, ricordando le umili origini dell’Oratorio di Valdocco, ha invitato a ritornare alle periferie, ai giovani poveri per rendere più bella la loro gioventù dando loro istruzione, educazione, lavoro, una casa, la possibilità di costituire una famiglia.
I giovani sono stati presenti sul palco più bello del mondo in tutta la bellezza dei loro talenti con numerosi interventi musicali. Tra i tanti citiamo l’omaggio a Don Bosco delle voci bianche del Coro del Teatro San Carlo, del “Blu Gospel Singer” e l’intervento dei “Sancarlini” che ha coinvolto ancora di più tutta la platea accendendo i cuori di molti. I coristi del Movimento Giovanile Salesiano del “DBChoir” hanno emozionato il pubblico eseguendo dei canti a Don Bosco rivisitati in chiave gospel. Si è fatto molto apprezzare sul palco del San Carlo il giovane coriglianese, animatore salesiano, Mario Sprovieri, che, voce solista del coro, ha emozionato interpretando alcuni brani con grande bravura.
Liliana Misurelli