A inizio seduta fanno capolino i rappresentanti delle “100 associazioni” secondo i quali sul tema finora «v’è stato qualche “però” di troppo»
Lunghissima seduta del Consiglio comunale di Corigliano Calabro, ieri, dedicata alla discussione e all’approvazione di numerosi punti all’ordine del giorno. Questioni aperte come quella che rimetteva al civico consesso di decidere ed approvare una risoluzione sull’immediato futuro dell’asilo nido comunale (tra lo scarso pubblico erano presenti alcune operatrici della struttura ad oggi ancora chiusa),
ed alcuni provvedimenti urgenti da adottare in merito alla gestione del Mercato ittico di Schiavonea col fine, in particolare, di revocare – investendo nel merito la Corte dei conti – l’attuale stato di liquidazione della società a maggioranza di capitale pubblico “Meris” cui fino a poco tempo fa era affidata appunto la gestione.
In discussione, ancora, la ricognizione degl’immobili di proprietà comunale suscettibili di alienazione e/o valorizzazione e classificazione degli stessi, il programma triennale 2014-2015-2016 e l’elenco annuale dei lavori pubblici da realizzare nell’anno finanziario 2014, i debiti fuori bilancio, il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014, la relazione previsionale e programmatica 2014-2016, il bilancio pluriennale 2014-2015-2016.
Man mano i punti del corposo ordine dei lavori sono stati discussi ed approvati, col voto favorevole della maggioranza civica di centrodestra che sostiene il sindaco Giuseppe Geraci e la sua Giunta e col voto favorevole soltanto d’alcuni consiglieri di minoranza.
A inizio di seduta, in mattinata, al cospetto del Consiglio riunito hanno fatto capolino alcuni esponenti del cosiddetto comitato delle “100 associazioni per la fusione” che propugnano la fusione amministrativa dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano, i quali hanno consegnato al presidente dell’assemblea, Pasquale Magno, un documento.
Nell’atto (consegnato nel pomeriggio di ieri pure al presidente del Consiglio comunale di Rossano, Vincenzo Scarcello, durante la seduta della locale assise civica) si richiedono «decisioni operative dopo le importanti prese di posizioni ufficiali da parte dei rappresentanti dei due enti comunali, i quali ad agosto erano in procinto di deliberare la manifestazione d’interesse con la quale s’avvia il procedimento vero e proprio della fusione».
Secondo il comitato delle “100 associazioni” «v’è stato qualche “però” di troppo proprio quando v’era più bisogno d’avere le delibere in mano per il tema della “salvezza” dell’ormai ex Tribunale di Rossano o per quello del nuovo ospedale della Sibaritide, per la Statale 106 e per il futuribile aeroporto della Sibaritide, per avere maggior peso nella vicenda dell’elezione del nuovo presidente della Provincia di Cosenza o per le candidature alle prossime elezioni regionali».
I rappresentanti del comitato rilevano come nel frattempo si stiano moltiplicando le iniziative politiche e partitiche nelle due città, dove si dibatte con crescente insistenza della fusione: «E’ ora quindi di tirare le somme e di riunirci con la “politica” in modo diretto per ragionare di futuro, senza veli e senza tatticismi: chiediamo dunque ai due consigli comunali un prossimo confronto pubblico, aperto e leale, sullo stato dell’arte in merito alla fusione amministrativa Corigliano Calabro-Rossano».