Inutile nascondersi dietro un dito, sarebbe da ipocriti farlo: questa Città è in preda al “nulla”. Questo è ormai, purtroppo, un dato di realtà. La salvifica “cura” Geraci non soltanto non si è mai realizzata, quanto non si è mai vista. Il tempo scivola via verso l’infinito, senza lasciare nulla di utile, di buono, di edificante per la nostra Corigliano, per la nostra collettività. Anzi la situazione civile, sociale, politica della nostra Città precipita di giorno in giorno verso la rovina. Questo è la triste e pura realtà.
Il Comune, inteso come Istituzione, è paralizzato e la sua struttura burocratica sembra essersi smarrita, sempre più abbandonata al suo destino. L’ indirizzo politico, che dovrebbe appunto “indirizzare” la “macchina comunale” è latitante. L’on. Geraci, davanti alle situazioni di oggetto politico- amministrativo che si pongono come tali, sembra venire da Marte: è come se cascasse dal cielo, cioè è completamente assente.
Nessuna idea, nessun vigore ideale, nessun dinamismo politico: a contraddistinguere l’azione di quest’Amministrazione comunale è l’apatia, l’ immobilismo, la superficialità. E come tutti coloro che soffrono di un certo male di autosufficienza, o se volete di narcisismo, non riesce a vedere oltre il proprio naso.
Le critiche a questa Compagine politico-ammministrativa retta da Geraci, che provengono dai cittadini sono sempre più forti e insistenti. Ma alle latitudini del Palazzo di Città si vive nella quiete dello spirito, procedendo nel tempo e nelle proprie funzioni per inerzia.
Molte di queste critiche vorrebbero, chiedono, non le dimissioni del sindaco, cosa che interessa a pochi individui che afferiscono la sfera dei partiti, ma un cambio di passo: maggiore responsabilità da parte sua e degli assessori per produrre idee, progetti e risultati. Un’amministrazione comunale virtuosa vive di questo: pensando a un’idea di città da perseguire e realizzare. Niente. Tutto questo dalle nostre parti è solo un miraggio. D’altronde Geraci è da una eternità che è in politica, è da una vita che (direttamente o indirettamente) influenza le sorti amministrative e politiche della nostra Città!
Ma se il buongiorno è vero che si vede dal mattino allora inutile aspettarsi il “bene”, qualcosa di meglio. Infatti l’esperienza di questa amministrazione Geraci è nata male, sia dal punto di vista della costituzione della Giunta, sia dal punto di vista della proposizione del “cartello” politico.
E allora ecco che il “bene”, inteso come emancipazione sociale, sviluppo, progresso e benessere della popolazione non soltanto è fermo al “palo” ma si deteriora in quello che è il suo valore fondante… della speranza, della fiducia, della credibilità che sono gli elementi connaturali proprio del bene, sia fisico che spirituale, sia del soggetto-individuo sia del soggetto- comunità, tanto nella forma quanto nella sostanza. E allora: tutto bene niente, tutto peggio (di prima). Ma si vive e si cambia, e allora speriamo (facendoci forza su quei buoni insegnamenti che ci hanno insegnato a scuola e in famiglia) sempre nel cambiamento. Prima o poi anche Geraci scenderà dal suo pianeta, volente o nolente sarà così.