E’ andato in scena un consiglio comunale che per la delicatezza del momento finanziario che vivono le casse dell’ente, era particolarmente atteso, proprio perché il civico consesso era chiamato a deliberare su bilancio di previsione e salvaguardia degli equilibri di bilancio, documenti contabili questi che irrimediabilmente avranno il loro peso nel momento in cui l’assemblea cittadina sarà chiamata (con ogni probabilità il 6 o 7 dicembre prossimo) a rispondere alle osservazioni della Corte dei conti regionale per evitare il dissesto.
E’ stato un consiglio lungo, durato complessivamente circa 8 ore, ma che ha fatto registrare, su quasi tutti i punti, l’approvazione a maggioranza. Il dato che vogliamo sottolineare che nonostante gli argomenti potevano dare sfogo a discussioni leziosi e fine e se stesse, invece, il dibattito che abbiamo registrato è stato alquanto essenziale e privo di quella demagogia che non serve a nulla. Insomma abbiamo assistito ad un consiglio “cosciente” della drammaticità del momento e che quindi si è regolato di conseguenza. A causa di decisioni partorite a livello centrale il bilancio di previsione approvato ieri sera, avrebbe avuto una sua logica se approvato nella scorsa primavera, ma come detto per le strane “bizzarrie” governative nella stessa seduta consiliare l’assise ha dovuto approvare previsioni e consuntivo, cose che francamente solo in un Paese come l’Italia si possono concepire. Ma a parte ciò entriamo più nello specifico dei lavori del consiglio. Lavori che hanno visto la partecipazione di tutti i consiglieri, tranne Giorgio Aversente per motivi personali. Anche se il dibattito è stato abbastanza interessante ed articolato su tutti i punti, è chiaro che l’attenzione maggiore dei presenti si è soffermata sull’esame e approvazione del bilancio di previsione ed il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Va rimarcato come questo bilancio, in massima parte, è stato condizionato dalle scelte della triade commissariale che è rimasta ad amministrare la città fino alla metà di giugno e quindi, come d’altronde ha tenuto a sottolineare l’assessore al bilancio, Antonio Gianzi, l’attuale esecutivo altro non ha potuto fare che prendere atto di provvedimenti varati la scorsa primavera e che irrimediabilmente hanno condizionato la formazione del documento contabile. Così si registra che il bilancio di previsione prevede entrate e uscite per oltre 73 milioni di euro. Mentre per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, il consiglio si è dovuto attenere alle indicazioni fatte pervenire dal collegio dei revisori dei conti (i cui componenti erano presenti ieri sera) che hanno dato il via libera all’ammontare dei debiti proposti dall’avvocatura comunale che ammontato a circa 677 mila euro, mentre per quelli proposti dall’autoparco sono stati riconosciuti il 50% pari a 233 mila euro. Per quanto riguarda gli equilibri di bilancio, invece, il disavanzo complessivo è pari a due milioni e 858 mila euro che sarà ripianato così: due milioni e 201 mila euro con fondi derivati dall’utilizzo del fondo rischi, 216 mila euro con l’avanzo di amministrazione del 2012 e 450 mila euro verranno ripiani una parte del 2014 e una parte nel 2015. Nel corso del dibattito non sono mancati violenti attacchi nei confronti della triade commissariale, soprattutto nei confronti di Rosalba Scialla, da parte del consigliere Russo, il quale ha definito questa esperienza altamente negativa per la città, per la pochezza amministrativa dimostrata dai commissari. Anche il sindaco in chiusura di consiglio ha ripreso le parole di Russo sostenendo che i commissari hanno tenuto in una sorta di isolamento istituzionale la città.
Giacinto De Pasquale