“L’incontro di questa mattina non è una passerella. Se qualcuno incautamente o demagogicamente ha voluto dare questo messaggio alla città, vuol dire che è indietro ormai anni luce rispetto alla drammaticità dell’attualità”. Così il sindaco, Giuseppe Geraci, ha esordito ieri mattina all’incontro, voluto dall’amministrazione comunale, con la città per dibattere insieme la difficile situazione finanziare in cui si dibatte l’ente, ad un passo ormai dal dichiarare il dissesto.
Un incontro, tenutosi presso il Garopoli, al quale hanno partecipato anche i due esperti dell’Università della Calabria, i professori Ettore Jorio e Enrico Caterini, che stanno fornendo all’ente la necessaria consulenza per verificare quali strategie porre in essere per dare respiro e vigore alle casse comunale. Nel suo intervento il sindaco nell’analizzare le responsabilità politiche ed amministrative che dagli novanta ad oggi hanno determinato questa drammatica condizione dei conti comunali, non ha risparmiato responsabilità anche nei confronti della triade commissariale che ha lasciato il comune nel giugno scorso. Geraci ha riferito di un incontro avuto con uno dei tra commissaria, Emilio Saverio Buda, quello tanto per intenderci che dei tre aveva maggiori conoscenze in questioni finanziare, il quale ad una domanda specifica del sindaco affermò che il comune era nelle condizioni di non andare incontro al dissesto, cosa non verà ha detto il sindaco, proprio alla luce di quello che poi noi abbiamo trovato. “Ecco perché dico – ha affermato Geraci – che il dissesto lo avrebbe dovuto decidere la commissione straordinaria che nei due anni di governo della città ha incassato qualcosa come 450 mila euro”. E le accuse nei confronti della Scialla, Tarsia e Buda non si sono fermate qui, perché il sindaco ha parlato di chiusura a riccio dei tre nei confronti della città e dei problemi della città. L’assessore Gianzi nel suo intervento ha voluto sottolineare come le prescrizioni inviate dalla Corte dei conti lo scorso 15 ottobre siano molto pesanti “però a tutto ciò va data una risposta, che certamente richiederà dei sacrifici da parte dei cittadini”. Il prof. Jorio dal canto suo ha cercato di illustrare ai presenti quale dovrà essere l’atteggiamento che, soprattutto la burocrazia comunale dovrà porre in essere per puntare ad una politica di risanamento. Jorio ha voluto sottolineare come la sacca di evasione dei tributi nella nostra città è troppo elevata, così come è allarmante il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa da parte del “tesoriere” quasi fosse un bancomat dell’ente. Queste anomalie vanno sanate e al più presto. E’ chiaro che non sarà facile anche perché c’è bisogno di tempo, ma soprattutto di una sana e accorta politica di risanamento del debito. Anche se non è stato detto in maniera esplicita, ma dal dibattito ieri mattina, si è colta la sensazione che il comune nel prossimo mese di dicembre dichiarerà lo stato di dissesto.
Giacinto De Pasquale