“Se davvero qualcuno ci tiene ancora a questa maledetta città allenti le briglie del giustizialismo e pensi alle cose serie. E’ su quelle che bisognerà incalzare il sindaco, senza sconti e senza buonismi”. Raffaele Corrado, presidente del Circolo del Buon Governo della sibaritide, torna ad affrontare la questione politico-amministrativa coriglianese, alla luce di questi primi due mesi dell’esperienza Geraci.
“L’altro giorno – afferma Corrado – ho rilanciato il tema della struttura comunale, mai così disastrata come ora. Non è la prima volta che punto il dito contro l’incapacità e la corruzione del municipio. Mi riconosco una certa durezza nel perseguire questa battaglia, che ormai data anni ’90, nel senso che mi interessa sul serio e non come quello stuolo di gente che ne parla perché fa tendenza o perché non impegna e va sul sicuro, anche in campagna elettorale. Il guaio, però, – fa notare Corrado – è che Geraci, pur avendo chiaro i forti limiti della struttura comunale, senza la quale nessuna amministrazione potrà fare granché, poi si ferma un metro prima di entrare in battaglia lasciando così agli avversari la possibilità di giocare comodamente la partita giustizialista e magari vincerla. A differenza del sottoscritto che da tempo scrive e parla dei limiti di questo comune, Geraci ha il potere politico, è stato eletto per questo. Spesso però lo spreca”. E andando oltre affrontando la questione morale Corrado sostiene: “Per l’opinione pubblica, che sta cominciando a capire che la città non si governa con la caccia alle streghe, scatenata magari da gente inappagata, vengono prima i cittadini e i problemi seri della città e poi la cosiddetta questione morale. E’ noto che se il sindaco concentrasse le proprie attenzioni sulla città potrebbe succedere molto. Primo perché si metterebbe finalmente mano alla struttura comunale, che ha un assoluto bisogno di essere ripartita i tre macro aree da affidare a tre super manager con licenza di uccidere. Secondo, perché un sindaco finalmente decisionista farebbe crescere il consenso della gente nei confronti della politica e delle istituzioni, che avendo raggiunto livelli molto bassi è fondamentale per il rilancio della fiducia e quindi dell’economia. Il crollo dell’economia, lo sfilacciamento della società, la disoccupazione, il clientelismo rappresentano un ostacolo alla crescita. E se ci pensiamo bene in tutte le città i cui sindaci hanno puntato su politiche giustizialiste e moralizzatrici abbiamo visto solo fallimenti (vedi Milano e Napoli). E siccome le sollecitazioni che arrivano al sindaco da parte di certi ambienti, politici e non solo, sono di questo genere, è facile capire che la gente ne ha le scatole piene. E lo diranno sempre più con l’astensionismo. Questa città, e Geraci deve capirlo subito, va ripulita della retorica e del politicamente corretto. Di contro va tarata sulle reali esigenze dei cittadini, che sono ben altri”.
Giacinto De Pasquale