Spett.Direttore,sono una studentessa di 23 anni, nata e cresciuta a Corigliano e che ancora vive in questo paese:ieri apprendendo le parole oltraggiose e ingiuriose contenute nella lettera della signora “Chaouqui”;mi sono profondamente sentita offese e umiliata non solo come “Coriglianese”, ma anche e soprattutto come giovane donna.
Pensare che il mio paese venga descritto come il più sperduto e lontano avamposto di criminalità,dove le donne vengono umiliate e picchiate e private della loro libertà di decidere e scegliere,venendo allontanate dalla vita sociale del paese,e oltremodo lontano anni luce da ogni più pallida verità. Noi saremmo ragazze che a suo dire non farebbero altro che sognare di scappare,da questa realtà malsana e maschilista, ecco questa descrizione è alquanto fantasiosa e fuori dalla realtà, il paese in cui sono nata e vivo non rappresenta in alcun modo le parole espresse dalla signora “Chaouqui”; inoltre nel mio paese non mi sono mai sentita minacciata in alcun modo dai ragazzi miei coetanei, che francamente vengono descritti da questa signora in modo ignobile,nè tanto meno nella mia famiglia dove siamo entrambe figlie femmine,mia madre si è mai sognata di fare fantomatici voti a San francesco da Paola,nè mio padre che sfortunatamente non c’è più a mai negato a me o a mia sorella l’affetto che avrebbe dato a un figlio maschio,nè mi sono sentita non amata da mia madre,di conseguenza trovo fuori dalla realtà le parole che sono state utilizzate per descrivere un’ intera comunità.Indubbiamente il crimine orrendo perpetuato,ai danni di una giovane donna quale era Fabiana non trova parole per manifestare l’indignazione più convinta e sicura, però ciò non deve indurre persone che evidentemente non conoscono neanche lontanamente la realtà CORIGLIANESE, a ergersi a giustizieri dell’ultima ora,puntando il dito contro un territorio che molto probabilmente ha i suoi difetti e le sue ombre,che troppo spesso sà e non dice, che si nasconde nel silenzio non per semplice omertà ma per non volere ammettere le proprie debolezze,un territorio che allo stesso tempo ha tanto da dare ma a cui mancano le possibilità per esprimersi al meglio,ciò non fà di Corigliano per il solo fatto d’essere al sud di questo nostro stupendo e tormentato paese,un posto invivibile e malsano,popolato solo da anziani che non hanno più nulla da offrire mentre i giovani scappano in massa da questo luogo,tutte affermazione quelle della signora “Chaouqui” che offendono e umiliano nel profondo un territorio che già deve fare i conti tutti i giorni con gli effetti disastrosi della criminalità organizzata e che nonostante ciò continua a sperare che un futuro migliore esiste e possibile e combatte per raggiungerlo.Concludo dicendo che le smanie di protagonismo di una persona fuorviata e senza scrupoli, che non esita a screditare una comunità che non conosce affatto solo per ottenere visibilità merita solo indignazione, per questo motivo chiedo alle istituzioni cittadine di pretendere dal giornale che inopinatamente e senza verificare a pubblicato la lettera una immediata rettifica perchè i Coriglianesi non sono quelli descritti dalla signora citata. Cordiali saluti