Mi faceva notare giustamente un amico che è andato via un altro pezzettino di storia di Corigliano Scalo: infatti ieri è morto Santo Fusaro, per quanto ne sappiamo tra i 95 e i 96 anni, conosciuto da tutti come “massa Santo i vampuni”. Chi non lo ha conosciuto, chi non lo ha visto almeno una volta per le strade dello Scalo sul suo artigianale carrozzino trainato da un mulo.
Personaggio autentico, benvoluto da tutti, perché persona gioviale e disponibile, sempre pronto alla battuta. La sua professione è stata il pastore, che ha svolto dignitosamente con professionalità e molta cura. Ma a parte ciò massa Santo era conosciuto da tutti, tanto da finire negli ultimi tempi su alcune vignette davvero simpatiche dove il nostro intimava al presidente Renzi di fare attenzione di non mettere la tassa anche sul mulo altrimenti sarebbero stati dolori. Il compianto Francesco Langella, alcuni anni fa, bontà sua, mi fece omaggio di un libro scritto da un militare Francesco Longo, dal titolo “Addio 4^ batteria”. Francesco Longo era un capitano di artiglieria di complemento e negli anni successivi alla seconda guerra mondiale scrisse questo libro che, come indica lo stesso Longo è “ Un debito verso i miei migliori artiglieri, caduti per la Patria: imbre erranti e corpi insepolti nel deserto africano”. Ebbene in diverse pagine di questo libro Longo ci parla del nostro Santo Fusaro e si perché il 1 febbraio del 1941 il capitano Longo venne destinato al deposito del 28° Reggimento Artiglieria “Livorno” in Fossano (provincia di Cuneo) e li tra i soldati c’è anche massa Santo. Ecco come nel libro Longo ci parla di Fusaro: “Il Capitano che, dopo un breve periodo di comando, lascia la batteria, mi dà buone informazioni sugli uomini ad eccezione di uno che mi è segnalato come un pericoloso e irriducibile delinquente. Sono trascorsi pochi giorni e l’irriducibile mi sta davanti nel locale adibito a fureria. E’ un calabrese alto più di un metro e ottanta, bruno, occhi sfavillanti, corporatura atletica. Come ti chiami ? Artigliere Fusaro Santo. Sei calabrese, di quale paese ? Corigliano Calabro. Che cosa fai nella vita civile ? Pastore. Sai leggere ? No, Signor tenente ,sono analfabeta. Ascolta Fusaro, sul tuo conto mi hanno dato pessime informazioni e mi risulta che da borghese hai avuto da fare con la giustizia per una coltellata ad un uomo che ti aveva dato un pugno. Da diversi mesi usufruisci raramente della libera uscita perché sempre punito di prigione o consegna. Ti ho chiamato per dirti che desidero mettere una pietra sopra sul passato; la tua vita militare ha inizio oggi”. Ebbene da qual momento i due stringono una grande amicizia, anche perché il Longo dovette fortemente ricredersi sul conto di Fusaro. Il nostro massa Santo venne anche insignito della medaglia al valor militare. Ma a parte ciò, vogliamo ricordare l’uomo che ogni giorno a bordo del suo carrozzino “scorazzava” per le strade dello Scalo. Va via con massa Santo un pezzo della storia di Corigliano, ma anche della nostra vita. Ci ricorderemo tanto di te perché sei stato un uomo buono, onesto e lavoratore. Che la terra ti sia lieve.