Oggi più che mai la nostra città ha bisogno di persone autentiche capaci di concretizzare idee e progetti tesi allo sviluppo del territorio. I coriglianesi necessitano di un sindaco che non risponda alle combriccole clientelari, ma che, al contrario, parta dal popolo per tutelare il popolo.
L’incantesimo si è rotto nel momento in cui si è capito quale disegno perverso hanno per Corigliano alcuni vecchi realizzatori: vogliono solo mettere le mani sulla città e lo vogliono fare con subdola sfacciataggine. È giunto il momento di chiedere ai tanti concittadini che non ci stanno più, di scendere in campo per dare, con il proprio contributo, uno schiaffo definitivo a chi ci ha già dilaniato, scegliendo uomini liberi, convinti che non possiamo e non dobbiamo finire nelle mani di camaleonti dell’ultima ora che con azioni di bassa politica vogliono famelicamente avventarsi, ancora una volta sul nostro futuro. Gli scenari che si stanno delineando debbono essere denunciati prima che sia troppo tardi. Non si minimizzi quanto è accaduto negli ultimi anni, seppur con qualche eccezione amministrativa purtroppo limitata nel tempo.
Non è possibile ripresentare davanti agli elettori quegli uomini che incarnano la restaurazione e che hanno fatto del consociativismo politico e soprattutto economico il loro cavallo di battaglia.
Impariamo a diffidare delle facili promesse, perché dietro ad esse si cela il solito piano di appropriazione della città da parte poteri forti. Un modello di potere fondato su un governo privatistico della città e sulla speculazione.
Corigliano non merita più questo barbaro trasversalismo, capace solo di “distruggere” e mai di “costruire”.
Per questo dobbiamo realizzare un programma serio e rigoroso, dobbiamo permettere a tutti di capire chi vuole il cambiamento e chi al contrario preferisce accettare e proporre vecchi patti. Non possiamo permettere che siano candidati, senza alcun ritegno, i rappresentati della infima e tradizionale tendenza al consociativismo, uomini attorno ai quali si sta già stringendo l’abbraccio dei noti potenti.
Se questa città è allo sfascio è solo colpa di una classe politica trasversale, che ha favorito il processo di rafforzamento delle lobbies ausoniche a danno dell’interesse comune.
Non possiamo più rinunciare alla domanda di maggiore giustizia ed eguaglianza. La vita della maggioranza delle persone è precarizzata, minacciata da una ormai insostenibile compressione salariale e da un inaccettabile deterioramento dell’ambiente.
Non è più dilazionabile dunque un governo della città incentrato solo e soltanto sul preminente interesse pubblico. Corigliano merita uomini liberi, capaci, onesti, eticamente cristallini, che abbiano l’intenzione di servire le istituzioni, senza servirsene.
Corigliano Calabro 3 Febbraio 2013 Antonio Leonetti