Preoccupazioni per il futuro lavorativo viene espresso in uno nota dal segretario comprensoriale della Filcams Cgil, Vincenzo Laurito, per i sei lavoratori, dipendenti di una ditta di Reggio Calabria, impegnati nei lavori di pulizia degli uffici comunali.
Laurito, in maniera polemica, fa sapere che venerdì scorso i lavoratori si erano autoconvocati presso il comune in attesa di un incontro, peraltro richiesto da una settimana, con i Commissari straordinari che amministrano l’ente, ma “dopo avere atteso invano – afferma Laurito – hanno incontrato il responsabile del settore finanziario del comune, Gianfranco Santo. I sei lavoratori della Gsa di Reggio Calabria – spiega ancora l’esponente della Filcams Cgil – hanno manifestato al funzionario comunale la estrema preoccupazione per l’assegnazione dell’appalto di pulizie degli uffici comunali, dove operano da oltre un decennio, le sei unità lavorative, con contratto part time al 50%, ad una nuova ditta assegnataria dell’appalto medesimo. Detta preoccupazione è suffragata, dall’entità del ribasso con la quale questa nuova azienda, si sarebbe aggiudicata l’appalto, tanto da far pensare ad una drastica riduzione dell’orario di lavoro degli addetti, che per la loro situazione familiare, essendo tutti monoreddito e con carichi familiari, e tre di loro, separate con figli, che già sopravvivono con il salario attuale (circa 500.00 euro mensili). Laurito giudica vergognoso l’atteggiamento dell’amministrazione, per non aver tenuto in considerazione alcuna, il carattere sociale della vicenda, dove si vorrebbe risparmiare su questa povera gente, a discapito anche della qualità del servizio, che, per come denunciato dalle stesse lavoratrici, per l’eseguità delle ore in essere, viene svolto spesse volte, con un maggior orario, per altro non riconosciuto e non retribuito. Non è tollerabile, che il tutto si svolga senza il rispetto della legge e del contratto nazionale di categoria, che prevede, il passaggio dei lavoratori, in continuità di rapporto di lavoro, alle medesime condizioni salariali. Per tale motivo, abbiamo chiesto di rivedere la congruità dell’offerta, poichè non garante della continuità occupazionale e reddituale dei sei lavoratori”.
Fonte Calabria Ora