Persone, provenienti da esperienze politiche diverse e, comunque, già impegnate in vario modo nel sociale, legate da rapporto di amicizia o di semplice conoscenza, hanno inteso ritrovarsi attorno ad un ideale tavolo, per discutere del presente e del futuro della comunità locale, in presenza, soprattutto, di un quadro di diffusa precarietà amministrativa. Ciò è avvenuto in maniera discreta ed occasionale e sempre tenendo a parametro d’orientamento i valori della democrazia e la comune formazione, permeata del segno della dottrina cristiana.
A conclusione di un ciclo di incontri, in cui le posizioni di ciascuno sono state arricchite dall’altrui contributo, per via delle particolari sensibilità conseguenti alla specificità del lavoro e dell’età, le sopradette persone, decidono di proseguire questo percorso, configurandolo, d’ora in avanti, in “movimento”, con organigramma, calendario e temi di riflessione. Le sedute, a qualsiasi titolo, saranno compendiate in agili proposte da offrire, poi, alla pubblica opinione.
Per il movimento, operativo da subito, viene scelta la denominazione Popolari per Corigliano, in quanto fa riferimento ai valori del popolarismo, ritenendo che questa possa immediatamente dar conto della identità degli aderenti e del metodo di lavoro, nonché del radicamento sul terreno locale e dell’interesse per quanto attiene a politica ed amministrazione della città.
Il movimento, pur richiamandosi ai principi del popolarismo, decide di operare in piena autonomia.
La sede del movimento viene fissata nel centro storico della Città, in Viale della Rimembranza.
Gli aderenti
Hanno sottoscritto il documento i fondatori: Ernesto Cerbella, Giampiero Morrone, Luigi Muraca, Franco Pistoia, Giulio Iudicissa, Francesco Chiaro, Agostino Madeo, Gianbattista Romio, Angelo Foggia, Vincenzo De Simone e Antonio Palermo.